A testa altissima

Non riesce l’impresa al Napoli in terra tedesca. Pesa come un macigno la rete presa al San Paolo al 91’ e la prestazione sottotono della scorsa settimana.

La risposta che voleva Sarri è arrivata. Troppo tardi forse per passare il turno contro un avversario che si è dimostrato ampiamente alla portata del Napoli. Il Napoli lascia l’Europa e adesso sarà testa e cuore al campionato che diventa obiettivo unico e imprenscindibile di questa annata. Con questo non si deve buttare pressione senza senso su questo gruppo che in campionato sta viaggiando a ritmi da record. Dopo la Coppa Italia lasciata ad inizio Gennaio, è stato adesso il turno della “scomoda” Europa League. Giocare di giovedì pesa e non poco in ottica energie visto che la rosa azzurra non era stata per nulla puntellata per gestire il doppio o triplo impegno. Un vero peccato alla luce di questa sera perché il Lipsia è apparsa una squadra organizzata ma non ai livelli del Napoli che già all’andata, con sei seconde linee era stato capace di andare in vantaggio per poi sciupare tutto in 25 minuti sciagurati.

Oggi il Napoli ha voluto tentare l’impresa e ci andato vicinissimo. Un’imrpesa per mettere a tacere le “male lingue”, ovvero coloro che ne avevano messo in discussione innanzitutto la sportività. È stato un blackout quello della scorsa settimana che meglio sia capitato li che non in campionato. Stasera grande orgoglio e un due a zero che lascia l’amaro in bocca ma che comunque dimostra come il Napoli fosse superiore all’avversario. Prova positiva di tutti tranne forse di Amadou Diawara, apparso macchinoso e poco reattivo in mezzo al campo. Una brutta copia del calciatore che lo scorso anno fece un’ottima figura contro campioni del calibro di Kross e Modric. Serva da lezione per il classe 97’ che potrà essere ancora utile al Napoli nel prosieguo della stagione e forse deve ritrovare le motivazioni e la “garra” di altri suoi compagni. Zielinski su tutti che ha alimentato il sogno di Lipsia con la prima rete dell’incontro (ottava in stagione).

Adesso palla al centro e testa al campionato per 13 finali utili a conseguire un sogno iniziato e inseguito da questa estate.

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