Armageddon Napoli!

Alzatevi in piedi, tutti, ed applaudite questi ragazzi. Alzate al cielo il vostro cuore e gridate l’amore per la maglia azzurra. Non stropicciatevi gli occhi. È tutto vero. Il Napoli travolge la Lazio, senza appello. Gli azzurri stasera sono stato letteralmente titanici. Sarri come Leonida guida il proprio esercito in una battaglia dura, fisica e complessa. I suoi ragazzi in campo, dopo un inizio difficile, si sono scagliati nella ripresa come delle furie, come saette di fuoco hanno bruciato l’erba armati dalla cattiveria agonistica più disarmante mai vista prima al San Paolo. Lo scudetto è un’ossessione, una dolce perversione che invade il cuore e l’animo dei ragazzi di Sarri al punto che nulla può spaventarli. Non importa se la Lazio nelle prime battute la schiaccia dal punto di vista fisico. Non importa andare sotto e vedere la Juve scappare al comando. Nulla può scalfire l’orgoglio dittatoriale di una squadra che dinanzi alla difficoltà non si ritrae ma avanza, con determinazione ciclonica verso il proprio obiettivo. Il sogno non spaventa più perché questo gruppo granitico è animato da un’identità chiara, scolpita e radicata nella testa e nei piedi di ogni interprete di questa rosa allenata magistralmente da un vero e proprio talento: Maurizio Sarri. Stasera le emozioni sono sgorgate dal San Paolo come uno tsunami. Se alcune partite hanno il potere di indicare la via del destino, quella di stasera ha indicato chiaramente cosa ci sia lontano all’orizzonte. C’è un Napoli che come un piranha sbrana ogni avversario. Non si scompone mai, lotta con una grinta famelica e disarmante per ogni avversario. Hysaj nella ripresa si trasforma in una freccia tricolore, Allan mette il turbo e Zielinski si trasforma in un prestigiatore. Gli azzurri scendono in campo nella ripresa e si infrangono sul campo come un uragano. Nemmeno dieci minuti e il Napoli si trova avanti di due reti. Incontenibili i ragazzi terribili di Sarri. Gli undici azzurri volano letteralmente sul campo come tante frecce tricolore. La scia che rimane sul campo è trascinante per una platea che, a pochi giorni da San Valentino, non può che amare questa squadra con tutta la forza che possiede nel cuore. La magia e la tracotanza agonistica e tecnica trascende dal normale e bagna gli occhi di tutti. In un brivido può scorrere tutta una vita, in un gol del Napoli tutta l’amore che non conosce limiti. Non conosce paure ma solo riconoscenza perché stasera il Napoli ha regalato “vita” ad una piazza intera. È mancato il respiro, il cuore stava per esplodere ma non importa perché dinanzi a questi ragazzi nulla è precluso o esagerato. Il quarto gol, di Mertens, è poi la poesia della magia applicata al gioco del calcio. In un fazzoletto Insigne serve Zielinski che appoggia per Jorginho. L’italobrasiliano serve poi in profondità il polacco azzurro che, dotato di un terzo occhio e di un compasso tra i piedi, serve la palla a Mertens che, da solo dinanzi al portiere, accarezza la palla con la dolcezza di un prestigiatore e la palla amoreggia con la rete. È un tripudio, un trionfo linfatico. Un’esplosione adrenalinica trascinante e di una potenza emozionale senza pari. Gli ultimi minuti sono accademia, un torello dissacrante contro la terza forza del campionato. Una lunga attesa fino al fischio finale per ritrovarsi tutti in piedi, sotto la curva ad emozionarsi tutti insieme. Il campionato è lungo ma questo è il Napoli più cazzuto, scusateci del termine, di tutti i tempi. C’è tutto per vincere. C’è anche Ghoulam. Assente sul campo ma presente in uno spogliatoio e in un gruppo che nessuna goccia può logorare. Questo Napoli può scrivere una favola, può realizzare un capolavoro storico. Questo Napoli può e crederci è solo una conseguenza di una magia che sa rinnovare di volta in volta la propria unicità. Questo Napoli è un Armageddon!

Di Jonathan Bruno Cafaro

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