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EDITORIALE – Verdi di rabbia

La notizia del giorno che non può passare inosservata è certamente il rifiuto di Simone Verdi all’offerta azzurra dopo che Napoli e Bologna erano già d’accordo da una settimana.

L’ennesimo rifiuto quello di Verdi che si aggiunge alla lunga lista che in questi anni ha visto calciatori di prospettiva, ma non ancora affermati, dire no alla piazza azzurra. Un rifiuto “condito” da belle parole, ma pur sempre un “No” quello dell’attaccante del Bologna che pesa come un macigno in questa campagna acquisti di Gennaio del Napoli. Siamo a metà del guado e ora il Napoli dovrà virare la prua e dirigersi verso un altro porto quando sembrava che l’approdo con il pupillo di Sarri sembrasse un approdo sicuro. Titoli, proclami e poi…solo una brutta figura da parte di tutti gli attori. Una settimana di attesa tra sorrisi al mare e pagine celebranti ad un Napoli regina del mercato. Anche Donadoni era rassegnato e i tifosi bolognesi già salutavano il loro idolo. Verdi risveglia tutti con il suo NO che sa di beffa ma anche di irriverenza verso il suo ex allenatore che si era scomodato insieme con gli ex Empoli in maglia azzurra per convincerlo in ogni modo con telefonate fiume. Con un Napoli primo in classifica e in lotta per lo scudetto, questo rifiuto assume anche i contorni del giallo. Siamo certi che Verdi avrà avuto anche le sue buone ragioni ma probabilmente avrebbe dovuto pensarci prima. E’ sembrato l’atteggiamento di una giocatore che, fuori dal contesto della provincia, avesse paura di subire la sindrome del “non sentirsi adeguato”. Non fare una scelta di prospettiva così importante a 26 anni, nel pieno della maturità calcistica, ha davvero poco senso nel calcio odierno. Che il Napoli trovi sempre “figliol prodighi” o che, invece, come pensiamo, ci sia stata qualche lusinga di altre contendenti alle spalle di questa trattativa sfumata? Si è parlato dell’Inter o della stessa Juve che avrebbe anche creato disagi al Bologna bloccando il passaggio di Orsolini da Bergamo alla Torre degli Asinelli. Scaramuccie e dispetti di mercato che fanno parte del gioco, ma il Napoli se vuole essere una grande non può farsi trovare spiazzata e ci aspettiamo che il colpo di coda venga fatto al più presto per non sobillare le critiche di chi da tempo mette in discussione l’operato sul mercato sia di Giuntoli che del Presidente. Accuse gratuite ma che comunque mettono il Napoli sotto i riflettori e sotto attacco mediatico minando la tranquillità di un gruppo che deve pensare al campo e basta e perseguire il suo obiettivo più importante degli ultimi trent’anni.

E’ il momento che De Laurentiis, Giuntoli e Sarri inizino a guardarsi intorno sempre che non lo avessero già deciso in anticipo, consci del possibile rifiuto del pupillo ex Carpi ed Empoli (non Real o Bayern). Serve una valida alternativa che sia gradita principalmente a Sarri il quale dovrà in ogni caso essere più flessibile e non chiudersi a riccio verso una scelta iniziale che si è rivelata amara. Ben vengano i talenti ma con le giuste motivazioni. Perchè i giocatori di qualità hanno l’intelligenza tattica di adattarsi si adattano sempre al gioco e non viceversa.

Il rischio che il Napoli resti così com’è a quindi giorni dalla chiusura del mercato invernale c’è ed è reale….Resta, quindi, un grosso interrogativo irrisolto….E adesso chi lo dice a Giaccherini?

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