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EDITORIALE – Napoli, goditi le meritate vacanze

Il Napoli e Napoli si godono le meritate feste natalizie. Come l’occasione particolare richiede, si approfitta per salutare persone viste meno durante l’anno, effettuare atti o azioni inusuali, possibilmente volte alla concordia verso il prossimo ma è soprattutto questo il momento dove si traggono bilanci sui dodici mesi trascorsi e su quelli che verranno. Il Napoli mai come da quest’anno passato trae ricordi e sensazioni fauste, condite da risultati ottimi anche se nessun titolo è approdato alle falde del Vesuvio. Poco male, visto lo scetticismo misto a depressione di squadra e ambiente nel primissimo periodo dell’insediamento sarriano. Con la dipartita di Benitez salpato in Spagna, invogliato da sirene blancos si paventava da più parti un ridimensionamento, aleggiava una sorta di crepuscolo di obiettivi che si era tramutato in una psicosi depressiva collettiva. Ed invece no, contro ogni pronostico la squadra di Sarri ha fatto sognare tifosi e mondo calcistico intero mostrando un calcio al livello dei top club europei. L’annata conclusa al secondo posto e con il record siglato da Higuain con 36 reti ne è stato il suggello ed ha portato il Napoli in Champions, ponendolo se non tra le top quantomeno tra le prime trenta squadre d’Europa per blasone e ranking. La scorsa estate Higuain, il simbolo e l’idolo dei tifosi azzurri ha salutato tutti per andare alla Juventus. Coi soldi ricavati dalla sua cessione mediante apposita clausola di oltre 90 milioni sono venuti giocatori per lo più giovani ma già di alto rango internazionale. L’attaccante Milik prima dell’infortunio ha mostrato di essere un sostituto più che degno del precedente argentino. Nonostante qualche piccola fisiologica difficoltà il Napoli si è saputo mantenere a galla in campionato , dove ora è al terzo posto, ed in Champions League, dove ha conquistato gli ottavi. L’avversario si chiama Real Madrid e solo il nome basta a spiegare la pregnanza dell’evento. Nel calcio , come nella vita quello che hai fatto in passato conta relativamente e bisogna sempre migliorarsi. Di certo non sarà facile visto il livello raggiunto dagli azzurri ma la forza di Sarri e del suo collettivo sarà, paradossalmente nel non essere obbligati a vincere e questo consentirà alla squadra di mantenere la propria sfacciata brillantezza.

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