EDITORIALE – Napoli, adesso è l’ora della verità

La penultima sosta per le Nazionali è stata letale al Napoli. In quell’ occasione Milik aveva rimediato un grave infortunio al ginocchio che lo costringe tuttora lontano dai campi di gioco. L’ultimo bollettino per i reduci dalle scorribande con le proprie rappresentative è stato più mite ma non senza effetti nefasti: Gabbiadini potrebbe non partire per la trasferta di Udine per lo stesso affaticamento muscolare al polpaccio che lo ha costretto al rientro alla base, Callejon ed Hamsik sono afflitti da influenza, molti in organico sono in sovraccarico muscolare e necessiterebbero di rifiatare. Lo slovacco sembra più avanti nel recupero rispetto all’esterno iberico, ad Udine almeno l’assenza del capitano sembra scongiurata. La sorte in questo momento non è benevola con Sarri ed i suoi ragazzi ed occorrerà fare di necessità virtù. Sarebbe opportuno attendere  e recuperare gli infortuni oppure meglio ancora declinare l’invito a disputare le gare ( ben 8 partite in 33 giorni, ndr) come fatto dal grande Bob Dylan a partecipare alla cerimonia per l’assegnazione del  Nobel per la preponderanza di altri impegni. La tesi è suggestiva ma quantomeno inapplicabile al Napoli ed a Sarri. Il tour de force suddetto, sarà fondamentale per non perdere terreno prezioso in campionato. Certo la Juventus capolista è avanti e pare irraggiungibile ma lo sono meno la Roma a 5 punti, il Milan a 4, la Lazio e l’Atalanta ad 1. In Champions League il prossimo avversario casalingo non è di quelli che fanno tremare mentre la successiva trasferta serba delle insidie: Dinamo Kiev il primo, Benfica la seconda. A gennaio sarà il tempo di cambiare dove è necessario, riparare gli errori  programmatici della scorsa estate dove c’è stata troppa leggerezza in società nel non comprendere la necessità di un’ulteriore punta nella rosa vista l’incompatibilità tattica e forse caratteriale di Gabbiadini con Sarri. Con appena 1,5 milioni Zapata poteva essere riportato alla base dall’Udinese. Si è messa anche la sfortuna ad ostacolare il cammino degli azzurri poichè di questo si tratta se il tuo principale attaccante si rompe ad ottobre il crociato del legamento. Inutile piangere sul latte versato e Sarri lo sa, occorre fare quadrato in questo momento di difficoltà anche e soprattutto realizzativa che si traduce in assenza di risultati. La squadra sta giocando un ottimo calcio e su questo dovrà basare la propria ripresa. Il tecnico toscano dovrà guardare  di più in panchina ed affidarsi a linfa nuova, ai Rog, ai Tonelli ed a Giaccherini che visti i suoi trascorsi juventini sa gestire momenti come questo. Gennaio è vicino ma non così poi tanto.

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