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EDITORIALE – Napoli, ora devi ripartire. Ti aspetta un altro viaggio

“Le incomprensioni sono così strane, sarebbe bello evitarle sempre per non rischiare di aver ragione, ché la ragione non sempre serve”.

Le note di questo momento triste risuonano nella mente e nel cuore dei tifosi del Napoli come uno stridio discordante, capaci solo di annichilire le speranze demolendo anche le macerie rimaste dopo una sconfitta. La celebrazione massima della musica è, invece, essere foriera di rinnovate ambizioni e sogni che intersecano la realtà, permeandola fino all’estasi del raggiungimento massimo. Come poesie invadono il nostro animo disegnando in esso i confini degli orizzonti verso i quali fissare i nostri obbiettivi.

Quale sarebbe oggi il reale guadagno di giocare a chi colpisce più al cuore questa squadra e questa società? I rintocchi del tempo che passa ci impongono di essere riflessivi, di calibrare ogni gesto o parola perché esso possa essere di stimolo e di incoraggiamento e non di distruzione. Accantoniamo i disfattisti cronici che, solo ora e con spregevole ritardo, puntano il dito verso tutto e tutti cavalcando l’onda meschina dell’ipocrisia. Cosa importa oggi discutere sulla bontà o meno del mercato azzurro in attacco o se fosse stato giusto puntare su calciatori diversi? La bellezza della realtà è la sua univocità, non esistono altre strade percorribili se non quella principale. Partendo da questa considerazioni dobbiamo formulare le alternative perché essa possa canalizzarsi lì dove desideriamo. Il processo mediatico e la gogna pubblica impoveriscono e sviliscono ogni tentativo di miglioramento. Ad oggi possediamo una squadra che in campionato, dopo i due scivoloni consecutivi, si attesta al quarto posto. In Europa invece sono state gettate le basi per una qualificazione -non scontata- potendo lecitamente sperare anche al primo posto nel girone. Lo scenario non è così drammatico o apocalittico, soprattutto in funzione del fatto che il calendario ha da poco superato la metà di ottobre. Vero che, come dicevamo nei precedenti articoli, occorre lavorare per risintonizzare la squadra e configurarla in modi diversi per farle acquisire una maggiore imprevedibilità e conseguentemente una diversa efficacia. Detto questo, però, non è possibile sporcare quanto di buono apprezzato in questo primo scorcio di stagione. Non sarebbe saggio e lungimirante oscurare il sole per via di una giornata di pioggia. Le cassandre napoletane non aspettavano altro che arrivassero i primi freddi, per seminare ed insediare nelle menti di tutti le loro tediose congetture complottiste. Vi racconteranno infatti una realtà in cui a prevalere sarà solo il male e accompagneranno il tutto con numeri, statistiche e considerazioni che vi sembreranno inappuntabili. Probabilmente avranno anche ragione, almeno in parte, ma non riusciranno a godere dei favori della ragione. Quest’ultima infatti serve a qualcosa solo quando dalla stessa si discende alla soluzione per cambiare i fatti. Nel momento in cui restano parole disperse nel vento dell’improvvisazione potranno solo che avvelenare l’aria, non contribuiranno senz’altro mai a bonificarla.

Napoli devi ripartire, ti aspetta un altro viaggio – Il mio pensiero vola verso te, per raggiungere le immagini scolpite ormai nella coscienza come indelebili emozioni che non posso più scordare, e il pensiero andrà a cercare tutte le volte che ti sentirò distante, tutte le volte che ti vorrei parlare, per dirti ancora che sei solo tu la cosa che per me è importante”. Infondo il tifoso del Napoli è un romantico sognatore che -come Icaro- incurante delle egemonie arroganti del nostro calcio non si arrende all’idea di volare basso, si innalza verso il sole sperando che i suoi raggi non brucino le ali della propria voglia di gloria. La passione e il sentimento che trasudano dal suo tifo potrebbero ispirare poeti e scrittori derivanti da ogni angolo del mondo. Negli occhi del tifoso del Napoli si accendono i colori della vita più autentica quando guardano la propria squadra, e da essi sgorga anche attraverso le lacrime il sentimento più nobile che possa albergare in un essere umano. Mercoledì ad aspettare gli azzurri ci sarà l’impegno di Champions, ennesima serata di questo meraviglioso viaggio europeo targato Napoli. In un scenario idilliaco, tra esplosioni di luci e cori e con il cuore in gola per l’urlo pre-gara, dovranno essere accolti i ragazzi. Nessuno strascico per le due sconfitte in campionato ma solo tanti applausi. Tendiamo la mano a loro come se la stessimo tendendo a noi stessi. Sosteniamoli partita dopo partita con la fiducia che occorre avere. Il cambiamento passa soprattutto da noi, l’amore per questi colori e per quella maglia è così grande che non può subire le correnti gravitazionali delle chiacchiere spese a vuoto. Come dicevamo anche ieri è giusto criticare per costruire, non per demolire. Così come è altrettanto giusto accompagnare, mano per mano, la nostra “bella” in ogni situazione in cui essa si trovi, che sia bella o brutta, che ci piaccia o meno. Ogni tifoso del Napoli ha in realtà due mogli, quella che sposa sull’altare e quella che ha sposato il giorno in cui è nato ed ha scelto di adornare la propria anima e il proprio cuore con i colori azzurri. Lascereste vostra moglie solo per un litigio? La risposta è evidente e lo stesso discorso vale per la società e la squadra. Si cerca di ragionare congiuntamente, di trovare attraverso il dialogo una rinnovata intesa e si prosegue insieme -senza mai separarsi- nel fantastico viaggio che questa vita rappresenta. Oggi infatti siamo quarti e a sette punti di distacco dalla vetta, domani potremmo essere primi, chissà. L’amore è amore solo quando è incondizionato, questo non vuol dire affatto che non si possa discutere o anche alzare la voce ma, mai e poi mai, può sfociare nella distruzione del rapporto.

“Le mie parole diventano nelle tue mani forme nuove colorate, note profonde mai ascoltate di una musica sempre più dolce o il suono di una sirena perduta e lontana”. L’amore che trascende dal campo e che assurge ai nostri cuori azzurri è la chiave che può e deve spalancare le porte della vittoria. Insieme, solo se insieme, ogni traguardo può diventare punto d’inizio di una nuova “dolce ossessione” da raggiungere. Sta solo a noi decidere se sono più importanti le facezie degli avvoltoi o l’immensità del nostro amore e della nostra voglia di essere napoletani e tifosi del Napoli, infondo la canzone da cui abbiamo tratto questi pezzi ha come conclusione: “sei solo tu la cosa che per me è importante”.

 

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