EDITORIALE – Napoli, è già fuga per la vittoria!

Siamo solo alla sesta tappa di questo campionato ma già iniziano a delinearsi le prime gerarchie. Sei gare disputate e appena 18 punti in palio, eppure già spiccano su tutte le due squadre che l’anno passato si sono giocate il titolo fino all’ultima giornata.

Ancora Napoli Juventus sul trono della classifica di Serie A distanziate da appena un punto. Gli azzurri avevano soffiato lo scettro ai bianconeri per una domenica, recuperato poi qualche giorno dopo grazie al mezzo passo falso del Napoli a Genova. Sembra un duello ciclistico, sorpassi continui e tallonamenti ruota a ruota per non far sfuggire l’avversario. Sono ancora distanti le salite ripide, vista la gioventù del campionato, ma non mancano le emozioni e le aspettative per quando le due squadre di testa incroceranno i loro manubri, chissà mai per ridefinire il ruolo di leadership. Appena un mese alla sfida dello Stadium tra Napoli Juventus, attesa intervallata da quattro impegni in campionato a testa per le due accese rivali. Già iniziano a circolare le prime tabelle, le prime valutazioni per capire chi arriverà meglio alla sfida e chi sarà in vantaggio sull’altra. Non abbiamo il dono della veggenza ma una cosa appare evidente guardando la classifica: Napoli e Juventus sono in fuga.

Fuga per la vittoria – Vero che non è una rondine a far primavera ma ormai da qualche giorno è terminata l’estate, lasciando il campo all’autunno e quindi al graduale cadere delle foglie. Le speranze del mercato o le sue illusioni si vanno mano mano sciogliendo dando corpo alla vera essenza delle cose e alla loro composizione. Che la Juventus potesse essere ancora in testa al campionato non rappresentava una sorpresa, sia in virtù della collaudata ossatura di squadra e di società e sia per via di un mercato altamente qualitativo. Il Napoli ha avuto l’encomiabile merito di sopperire per maestria e diligenza ad una perdita importante sul campo, riproponendosi con autorità e completezza di argomenti al dibattito scudetto. Poi ci sono le altre – nessuno me ne voglia – che per motivi differenti arrancano o che più semplicemente stanno faticando a trovare la famosa quadra. Le milanesi stentano a decollare, il Milan appare ancora una volta inconsistente anche solo per cullare il sogno scudetto mentre l’Inter sembra essere vittima di se stessa. Dopo la bella e convincente vittoria sulla Juventus, cui ha fatto seguito quella ad Empoli, non è riuscita a vincere in casa con il Bologna. I nerazzurri stanno dimostrando di avere un moto ondivago non sufficiente per scalzare dalla vetta squadre più collaudate ed affidabili. Vero che l’Inter è un cantiere in costruzione dotato di buona se non ottima qualità, l’unica pecca è che il tempo passa e il solco dalle rivali aumenta e potrà aumentare in modo vertiginoso se la costruzione non subirà un’accelerazione importante. Percorrendo lo stivale facciamo tappa a Firenze, i viola pur dispensando un gioco qualitativo e di palleggio non sembrano poter avere i giusti argomenti per lottare per lo scudetto. Scendendo ancora troviamo la Roma, squadra altamente qualitativa ma con altrettanti problemi di personalità così come ha ammesso lo stesso Spalletti. Insomma, analizzando le dirette concorrenti, si evince come al momento la classifica esprima quelli che sono i reali valori in campo: due squadre su tutte a giocarsi il tricolore. Le due squadre sono sotto molti punti di vista le più complete, aventi un sistema di gioco solido e collaudato nel tempo oltre a ricambi di qualità e diverse soluzioni tattiche in grado di sbloccare anche le gare più complesse. Nessuno si offenda allora se parliamo di fuga seppur dopo appena sei giornate. Il duello è servito, pronto ad accendersi alla prima scintilla e regalare fuochi pirotecnici da ricordare e raccontare ai posteri. La sfida eterna che si aggiorna e riscrive la propria storia, azzurri contro bianconeri nell’arena dei sogni più dorati.

Il cannibale ora fa meno paura – Descrivendo questo primo tentativo di fuga a due non possiamo non ricordare le parole di Sarri dello scorso anno, il quale definì il duello scudetto con i bianconeri un’impresa di ardua realizzazione considerando che l’avversario fosse un cannibale del calibro di Merckx. Sicuramente questo discorso era corretto l’anno passato, oggi invece lo è un pò meno. La corazzata bianconera fa un pò meno paura rispetto allo scorso anno, non tanto perché si sia indebolita ma soprattutto perché il Napoli ha aggiunto al proprio arco le frecce che nel campionato scorso erano mancate da sferrare nei momenti opportuni. La rosa azzurra è finalmente completa ed attrezzata per duellare fino alla fine senza battute d’arresto. Nonostante la perdita del capocannoniere della scorsa stagione infatti riesce a trovare la via della rete con grande precisione e assiduità, tanto che quasi più nessuno lo ricordi o lo rimpianga in maglia azzurra. Questo Napoli rappresenta sul campo la realizzazione del teorema vincente per eccellenza: il collettivo può essere più forte del singolo.

Maggiormente una persona riesce ad esplorare i propri difetti e a correggerli, maggiore sarà il risultato che potrà raccogliere quando ritornerà sulle strade che lo hanno visto sconfitto. Partendo da questa considerazione, vista l’esperienza dell’anno passato e i correttivi adoperati per migliorare la qualità generale della rosa, non possiamo e non dobbiamo ergere a mostro più di quanto sia corretto fare il nostro avversario. Nessuno è imbattibile, anche i cannibali hanno perso e perderanno. La legge naturale della vita contempla il concetto dell’alternanza. La capacità necessaria ed imprescindibile è la costanza del sacrificio che prima o poi sa premiare l’ostinazione folle di non mollare mai. Thènevet infondo ha già insegnato tutto questo al mondo: un uomo che sconfisse un cannibale.

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