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Questi Fantasmi

Non accenna, almeno sulle pagine dei quotidiani, a placarsi la “presunta” polemica tra De Laurentiis e Sarri. Forse anche troppo ingigantita, ma ci sono due precedenti che forse il presidente non dimentica e che lo perseguitano…

Fatturati, errori arbitrali, integralismo tattico… Forse la replica di De Laurentiis fonda le sue radici nel passato, non tanto remoto. A sentire le parole di Maurizio Sarri dopo la gara contro il Genoa e nel vedere l’andamento tattico della stessa, in tema di cambio tattico, non può non essere passato un brivido lungo la schiena sia dei tifosi che di De Laurentiis. Argomento, specie quello del modulo e della rotazione degli uomini che proprio il presidente aveva sottolineato sia a fine scorso anno che nell’ultimo tweet di accoglienza a Rog. Sarà tornata in mente al Presidente, come a molti, la celeberrima commedia di Eduardo De Filippo “Questi Fantasmi”.

Sembra non se ne siano mai andati… aleggiano ancora per gli spogliatoi del San Paolo e per Castel Volturno… chi? Mazzarri e Benitez. Uno con il suo integralismo tattico e il libro delle “scuse”,  l’altro con i suoi #cipuostare e i discorsi sui fatturati che avevano trasformato il tifoso medio in un abile economista. Ormai tutti allo stadio non più con il quotidiano sportivo sotto il braccio ma con quello di finanza. Dalla Gazzetta al Sole24ore in pochi anni. Le anime vaganti dei due tecnici si sono risvegliate mercoledì sera e De Laurentiis ha provato in tutti i modi ad esorcizzarle.

Effetto che vedremo, speriamo presto, magari già dalla prossima gara o conferenza, durante la quale il tecnico azzurro verrà certamente pungolato sul tema. Napoli ha vissuto per anni dietro le “chiacchiere” pre e post gara dove la mancanza di piscine e della famose “strutture” o quel raffreddore improvviso o quel cambio fatto solo a pochi minuti dalla fine avevano inciso sui risultati sportivi. Quoque tu Sarri? No, per favore mister… non ci riporti alla memoria “E poi venne la pioggia” o “Uscire dalla Champions non è un dramma”. Sarri è un “uomo di campo” e tale deve rimanere. La società in questo deve difenderlo e non dargli le chiavi dell’”ufficio comunicazione” nel quale ci sono persone più abili e preposte a farlo.

Alla fine forse il messaggio, proprio per questo, è stato travisato, e tutti i torti a Sarri non possiamo darli. Magari veder parlare non il presidente ma almeno lo stesso Giuntoli, con quel suo occhiale fumè e la sua presenza “dal sapor medio-orientale”, come cantava Gianna Nannini, non farebbe male qualche volta. Anche perché… alzi la mano chi ricorda un’intervista televisiva del DS azzurro, ma soprattutto saprebbe riconoscere la sua voce tra mille.

Neanche Lino D’Angiò potrebbe imitarlo… a meno che non si dedichi al cinema comico muto. Certo, a volte meglio il silenzio che gettare benzina sul fuoco, come adesso sta accadendo, ma questa si chiama “comunicazione” e nell’era digitale, delle TV a pagamento e di un business che si fonda proprio su questo, forse forse le parole andrebbero pesate e ben concordate in precedenza, per evitare che diventino un boomerang ma soprattutto risveglino i fantasmi del passato.

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