EDITORIALE – Insigne può salvare l’Italia

La Nazionale italiana impegnata agli Europei di Francia ha perso in malo modo l’ultima partita del girone contro l’Irlanda. Hanno di certo influito sulla prova incolore degli azzurri la qualificazione già acquisita in precedenza ed i cambi operati dal commissario tecnico Conte:  dentro infatti diversi giocatori dal primo minuto non impiegati nelle precedenti esibizioni. La sconfitta arrivata in extremis e di misura fa vacillare però alcune certezze che il gruppo aveva mostrato ed acquisito. Anzitutto  l’organizzazione, poi il carattere e l’umiltà. Tutte queste doti che sono in questa gara clamorosamente venute meno sono state appanaggio dei valenti irlandesi che hanno centrato con merito vittoria e qualificazione. Lorenzo Insigne è stata l’unica nota positiva della Nazionale italiana. In una squadra senza fantasia è stato la luce ed ha dato un’impronta eccezionale rispetto al grigiore dei suoi compagni. Lorenzo è stato l’eccezione, per qualcuno è sembrato addirittura un’allucinazione. I numeri della partita disputata dal furetto di Frattamaggiore parlano chiaro: nei circa 20 minuti giocati (essendo subentrato dalla panchina) ha fatto 14 passaggi totali tutti a buon fine, ha preso un palo con un tiro a giro formidabile dopo un’azione pregevole ed ha verticalizzato il gioco in due occasioni. La sensazione netta a guardarlo è stata quella che sia l’unico in grado di alzare il tasso tecnico di una Nazionale come quella italiana non dotatissima di estro. Per l’Italia sarà durissima negli ottavi di finale contro la Spagna, campione d’Europa nelle due ultime edizioni.  Per vendere cara la pelle contro la corazzata ispanica e cercare di opporle forza adeguata occorrerà recuperare l’ardore agonistico, l’organizzazione corale delle due partite iniziali del torneo e perchè no, affidarsi a Lorenzo Insigne, anche se non dal primo minuto. Il ragazzo ormai ha raggiunto la sua definitiva consacrazione e si è rivelato l’unica vera arma a disposizione di Antonio Conte,  anche a partita in corso. Staremo a vedere.

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