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EDITORIALE – “Non avrai altro mediano Allan fuori di me”, il comandamento che incombe su Sarri

Si scrive Allan, si legge “Imprescindibile”. Si, perché il mediano ex Udinese incoronato da mister Francesco Guidolin (“diventerà, fra cinque anni, uno dei centrocampisti più importanti in Italia”, ndr) è davvero indispensabile per il gioco del Napoli di Maurizio Sarri. Occhio però a definirlo un semplice mediano: il brasiliano è anche abile in fase di possesso e costruzione di gioco, fornendo spesso e volentieri assist ai compagni oppure mettendosi in proprio grazie a pericolosissime progressioni e conclusioni, doti che il numero 23 azzurro dovrà affinare per bene. Niente male, comunque, per uno che ha il compito di ringhiare sulle caviglie avversarie rimediando soltanto un cartellino giallo. Caratteristiche che ne fanno un uomo impossibile da sostituire.

 

Le statistiche parlano chiaro: nelle ultime dieci gare giocate dagli azzurri tra campionato ed Europa League, il brasiliano ha corso per ben 90 minuti in sei occasioni (Lazio, Carpi, Juventus, Milan, Fiorentina e Chievo) a cui se ne aggiungono 85 giocati a Varsavia contro il Legia, un’ora in Danimarca e solo 27’ contro il Palermo. In ogni occasione è sempre stato decisivo: le gare in cui Allan ha ottenuto minutaggio pieno hanno palesato, escludendo il passo falso a Carpi, un Napoli trasformato e capace di competere con chiunque in Italia, sapendo ostacolare grandi e piccole. Ventisette minuti contro il Palermo gli sono bastati per confezionare un assist decisivo, che ha chiuso la sfida con i rosanero. Non solo in Italia ma anche in Europa: due partite disputate e altrettante vittorie, impreziosite da un assist. Nulla da dire, ma l’imprevisto è dietro l’angolo.

 

Nella mia analisi ho omesso la gara di Genova, mi direte. Tranquilli, non è stato un lapsus. Difesa solidissima, attacco troppo sprecone, ma centrocampo stanco. Negli 82 minuti disputati contro i rossoblu di Gasperini, infatti, il centrocampo non ha brillato a causa della stanchezza e del pressing asfissiante della linea mediana genoana. A tal proposito si segnala la prova di Ncham, subentrato a gara in corso, che ha dato tanto filo da torcere al mastino azzurro. La prepotenza fisica del giovane francese di colore ha rischiato di sovrastare la corsa del mediano di Sarri, che a più riprese ha perso palloni a metà campo dando il la a contropiedi, seppur poco incisivi, dei padroni di casa. “Oggi a te, domani a me”, avrà pensato Allan, ricordando la sua memorabile prova contro la Juventus lo scorso anno, in cui non ha fatto vedere palla a Pogba. Vero, se l’arbitro avesse concesso il calcio di rigore su Higuain oppure Perin non fosse stato in giornata di grazia probabilmente trattare argomenti simili sarebbe stato lontano dalla realtà, ma questo concetto può essere importante: la gara di Genova ha dimostrato che un vice Allan non esiste.

 

In effetti, come si sostituisce un giocatore simile? L’unico match in cui l’ex Udinese ha rifiatato è stato contro il Brugge, gara che ha visto un David Lopez in grande spolvero. Ma mister Sarri è consapevole che il 26enne spagnolo non può, per caratteristiche diverse, esserne il degno sostituto. La campagna di Danimarca e la sfida più recente a Marassi hanno dimostrato che l’ex Espanyol non è in grado di reggere i ritmi del 24enne brasiliano, sia per caratteristiche che per mentalità. Ma con questo non si vogliono sminuire le qualità, seppur non eccelse, dello spagnolo: elementi non trascendentali pronti a dare il proprio contributo quando serve e con umiltà sono i primi giocatori di cui deve circondarsi una squadra, anche se l’elevato minutaggio in Europa League fanno intendere che Sarri non lo ritenga un “gregario”.

 

E’ vero, infatti, che anche le statistiche europee sorridono a David Lopez: novanta minuti per lui nelle tre gare di Europa League, qualche spezzone in campionato. Ecco il punto: a fianco di Allan, non al posto suo. Un elemento che Sarri ritiene prezioso, ma non all’altezza di sostituire il brasiliano, che ricorda tanto il primo Vidal di Conte: tanta corsa, ma anche tecnica e freddezza sotto porta, unita ad una discreta abilità negli inserimenti. Non è escluso, quindi, che uno dei prossimi acquisti possa essere un giocatore capace di dare il cambio al mastino azzurro. Si, perché un motore a 120 cv è giusto sfruttarlo, ma qualche periodo di riposo può consentire un rendimento maggiore.

 

 

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