Home Editoriali EDITORIALE – Il segreto del Napoli si chiama “sincerità”

EDITORIALE – Il segreto del Napoli si chiama “sincerità”

Si vince e soprattutto si convince. Sarri, in pochi mesi, ha conquistato l’affetto della platea partenopea (e non solo) per ciò che ha fatto vedere sinora. No, un ‘grazie’ non gli va detto perché ora le cose vanno bene, bisogna scavare più a fondo, e ringraziarlo per la vittoria più bella: aver ridato l’anima e la grinta ai suoi ragazzi.

Si diceva che le ‘piccole’ fossero la bestia nera, ora questo tabù pare essere stato esorcizzato, in particolare da un ventottenne che ha un cognome di un certo peso, il quale ha però trovato nell’allenatore toscano una sorta di guru che gli ha permesso di “rinascere”.

L’arma in più di questo Napoli, oltre l’affiatamento di gruppo, che attraverso i social e nel rettangolo verde, sembra sempre più palese e forte, va riscontrata nell’elemento base: la sincerità. Proprio lei, quella che fa male certe volte, ma che però aiuta come non mai a vedersi dentro e a scoprire parte di se stessi, posti forse inesplorati portati alla luce da parole e soprattutto dalla coscienza.

Il rapporto schietto e diretto con gli azzurri è il segreto del successo, perché la fiducia è alla base di ogni rapporto, un pilastro imprescindibile che suggella la stima fra due persone. Così è nato l’amore fra Sarri e i suoi allievi.

Come Socrate dava insegnamenti al “suo” Platone, insegnandogli con umiltà e saggezza la strada giusta da prendere, così lui dice la sua con intelligenza e pacatezza, senza alcunché di superiore.

Higuaìn ha ammesso che parte della sua felicità è dovuta proprio al legame che lo stringe al toscano, il quale fin dal primo giorno non si è fatto intimorire dall’appellativo di “provinciale” e ha parlato da uomo a uomo col bomber argentino, chiedendogli di lasciare da parte la rabbia e la pigrizia e ricominciare un nuovo ciclo per il suo bene e quello dei tifosi, che da lui ovviamente pretendono tanto. Così il suo sguardo imbronciato si è trasformato in un bellissimo sorriso, contagioso, da vero leader e trascinatore della squadra.

Una sorta di studio psicologico nel cuore e nella mente dei suoi giocatori, alcuni demotivati ed altri con la tristezza di non aver raggiunto alcuni obiettivi importanti. Dal passato si può solo imparare e dagli errori non perseverare. Lo stesso Callejon ha più volte ammesso di essere rimasto perché sentiva finalmente quella fiducia che mancava da tempo in un giocatore della sua importanza, si è sentito nuovamente al centro di questo progetto ed infatti, oggi, mister Sarri non può proprio fare a meno del suo tuttofare, il quale dà, come pochi altri, una forte garanzia su tutta la fascia destra.

Non ha mai risparmiato critiche ai suoi ragazzi, in conferenza o in privato, rivelando senza filtri ogni opinione che avesse su di loro, con la calma che lo contraddistingue e la consapevolezza che non c’è metodo migliore per aiutare un calciatore con un’autostima un po’ calpestata dagli avvenimenti. Ecco, il potere del Napoli sta nella sincerità, che tiene da collante ad un gruppo che cammina fianco a fianco, alla conquista di obiettivi finora quasi insperati.

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