EDITORIALE – Il Napoli, la viola e il cavallo di Troia: storia di una ragionata conquista

Anno 750 a.C., Omero scrive l’Iliade, o almeno questo dicono gli storici, anche se la questione è controversa. Uno dei più grandi poemi epici esistenti. Il valore dei guerrieri greci più valorosi, ognuno con una sua storia, i propri ideali. Il pomo della discordia, elemento che ha rotto il ghiaccio tra due potenze tra cui non correva buon sangue. Napoli-Fiorentina è questo, lo scontro tra le due compagini che stanno regalando il miglior calcio in italia, pronte a contendersi la mela d’oro dei tre punti, ma anche una vittoria che vorrebbe dire davvero tanto: Il Napoli per continuare a sognare, la viola non per tentare una fuga ma per rendere salda la prima posizione.

 

In una lotta tra kappa e assi non potevano mancare sprazzi di grande calcio. Partita difficile da sbloccare, per entrambe: gli uomini migliori non riescono ad incidere non per demeriti propri ma per la gran prestazione offerta dalle due contendenti. Non ci sono spazi per Insigne ed Higuain, Callejon è in palla, Kalinic riesce a stoppare due palloni pazzeschi facendo salire la squadra, ma la difesa regge l’urto. I gladiatori fiorentini corrono, chiudono gli spazi, non consentono agli azzurri di sfondare per vie esterne. In una gara molto fisica emerge Allan, l’Achille azzurro, colui che vince tutti i contrasti, che dispensa assist, a volte gol, e una gran copertura difensiva, da buon motorino inesauribile. Dicevamo, è impossibile sbloccare match simili facendo affidamento sulla forza. Troia è vicina, ma è difficile per gli Achei penetrare in territorio nemico. Questa gara non si vince con la forza, ma con l’astuzia.

 

Oltre all’Iliade la letteratura greca ricorda anche la Caduta di Ilio, poemetto che racconta come Ulisse, grazie ad uno stratagemma, riesce a volgere le sorti della guerra a favore degli Achei: più di duemila anni dopo a ripercorrere le sue gesta è Marek Hamsik, uno dei protagonisti assoluti del match di oggi. Inizia il secondo tempo, e lo slovacco riesce a sfruttare l’unica disattenzione difensiva degli uomini di Paulo Sousa: errore grossolano della difesa che non si allinea per bene, assist del capitano per Lorenzo Insigne che entra in area viola e ne fa territorio di conquista, facendo esplodere il San Paolo. Ecco il Cavallo di Troia eretto da mister Sarri: vincere le partite con astuzia, sfruttando ogni minimo errore avversario, mantenendo sempre alta la concentrazione.

 

Uno degli eroi più valorosi del campo avverso è senza dubbio Josip Ilicic. Entra lui, e la partita cambia totalmente. Niente male l’assist per Kalinic che in area di rigore fredda Pepe Reina, con le sorti della “guerra” che restano in bilico. Ma ancora una volta il Napoli “odissiaco” riesce a risolvere il match: errore dello stesso Ilicic che viene pressato da Higuain, palla rubata al giocatore sloveno da parte dell’argentino che mette a segno la seconda rete dei suoi. Il finale, seppur sofferto, è gestione del risultato. Triplice fischio, la battaglia è finita, gli achei hanno vinto, gli eroi possono tornare a casa, e sognare.

 

Certe partite si risolvono così. Gioca con la tua forza, ma se non dovesse riuscirti sfrutta gli errori dell’avversario, e otterrai la vittoria. Piangi sui tuoi sbagli ma sappili sfruttare: il primo gol subito dal Napoli ad Empoli è frutto di un’incomprensione tra i difensori che hanno consentito a Saponara di avanzare verso la porta in posizione regolare, a causa di un posizionamento errato della linea di difesa. Oggi la Fiorentina cade proprio a causa di questo errore. Nel primo tempo i viola cercavano di costringerti all’errore venendoti a pressare fino alla linea di porta. Tu, Napoli, fai lo stesso, e così ti garantirai il secondo gol. Napoli formato Cavallo di Troia, dimostrazione di astuzia. Napoli, Cavallo (di battaglia) di Maurizio Sarri.

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