Home Editoriali EDITORIALE – Salvate il soldato Gabbiadini! Sàlvati, soldato Gabbiadini!

EDITORIALE – Salvate il soldato Gabbiadini! Sàlvati, soldato Gabbiadini!

Tutto fila liscio in casa Napoli. Tutto o quasi. Risultati più che convincenti, gioco e armonia trovata, ma c’è chi non riesce ancora ad essere pienamente partecipe di questa “felicità”. Perché è chiaro che, una volta trovato un certo equilibrio e undici titolari certi, chi resta fuori ne patisce le conseguenze. Soprattutto se ti chiami Manolo Gabbiadini, hai 23 anni, talento cristallino da vendere e un Antonio Conte da convincere in vista degli Europei di Francia, anche se la concorrenza è più agguerrita che mai.

 

Si, Manolo Gabbiadini, e parliamo di un giocatore difficile da tenere in panchina. Ma se davanti a te hai un mostro sacro di nome Gonzalo Higuain, il maratoneta Callejon e il brillantissimo Insigne le probabilità di cedere loro il posto da titolare sono alte. E, per le caratteristiche sopra elencate, risulta davvero difficile accettare la panchina, anche se è inevitabile. Eppure non era iniziato tutto così male: 65 minuti ad Empoli, doppio assist per Insigne ed Allan, che consentono al Napoli di acciuffare un pareggio importante. Ma è contro la Lazio che Manolo si manifesta ancor di più come uomo della provvidenza: due palloni toccati, e uno di questi è la rete che vale il 5-0, segno di un giocatore che quando c’è sa sempre come colpire.

 

A Carpi poi ha confezionato la palla gol più pericolosa per gli ospiti, in soli 22 minuti di gioco; considerando che gli uomini dell’ormai ex Castori giocavano in undici dietro la linea del pallone, la media gol/occasioni è, paradossalmente, più che buona. Ma poi qualcosa va storto. Il minutaggio ridotto ottenuto contro la Juventus (5 minuti) può essere stato una batosta per l’attaccante partenopeo, ormai vistosi relegato a riserva. E se l’ingranaggio gira è inevitabile che “squadra che vince non si cambia”.

 

Questa situazione si è ripercossa sul giocatore a Varsavia, dove l’ex Sampdoria è stato schierato per tutti e 90 i minuti: un Gabbiadini sufficiente, che svolge bene il suo compito di centroboa atto a favorire gli inserimenti degli esterni. Una buona prestazione, ma non da Gabbiadini. Partita disputata anche da altri compagni che hanno trovato poco spazio. Situazione stimolante per alcuni, meno per altri, tra cui Manolo.

 

Un Napoli che gira alla perfezione, ma con un giocatore che sembra ormai essersi rassegnato al suo ruolo di “gregario”. Inevitabile che per chiunque abbia giocato a calcio una situazione simile sia demotivante, ma allo stesso tempo non bisogna “perdersi” nelle occasioni concesse, quando un giocatore può mettere in seria difficoltà il suo allenatore. La panchina contro il Latina ad inizio stagione provocò qualche malumore, oggi non deve essere così: Gabbiadini, come Sarri, deve saper affrontare questa situazione, questo momento sfavorevole, uscire dal tunnel. Del resto, parliamo sempre di un giocatore assolutamente benvoluto a Napoli. Perdersi e ritrovarsi, come il titolo di un romanzo di Jamie Ford. Che sia anche la storia di Manolo Gabbiadini?

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