EDITORIALE – I nazionali ritornano: tra qualificazioni storiche, piccole delusioni e una promessa ai tifosi

Dopo quasi dieci giorni dall’ultima gara in campionato sono successe alcune cose, molte positive altre meno, che hanno fatto parlare ancora degli azzurri nonostante lo stop. La rosa napoletana può vantare tanti protagonisti in giro per il mondo che hanno fatto valere il proprio talento anche nelle nazionali, tantissime e svariate negli ultimi anni che hanno reso sempre più “globalizzato” il calcio italiano.

Numerosi successi sono arrivati nelle ultime partite: dalla qualificazione storica dell’Albania agli Europei, con De Biase allenatore e Hysaj che a soli 21 anni ha vissuto in prima persona questa fortissima emozione, la quale ha regalato gioia ad un intero popolo; così come il ritorno della Slovacchia del capitano Hamsik che, portando quella fascia anche nel suo Paese, è riuscito a siglare una doppietta decisiva per la partecipazione dell’anno prossimo.

Insomma, momenti di pura felicità per chi non è abituato a grandi palcoscenici, segno che i talenti stanno iniziando a proliferarsi anche in zone diverse e che, per tradizione e storia, non hanno grandi campioni a rappresentarli. Così come Koulibaly, il quale è entrato ufficialmente nel giro del Senegal, diventando in poco tempo uno degli idoli dello Stato africano.

Insieme a questa ventata di positività, d’altro canto, ci sono diversi azzurri che hanno passato questo periodo diversamente, lontano dal difendere i propri colori, perché non convocati. Un piccolo (grande) rimorso, anche se non ai fini della gara stravinta contro l’Azerbaigian, sicuramente l’ha provato Lorenzo Insigne che ha lavorato duramente per essere chiamato da Conte e che ha potuto solo assaggiare la maglia dell’Italia a causa del ritiro immediato, per colpa di quel maledetto ginocchio destro il quale non smette di dargli fastidio.

In verità, contro la Fiorentina dovrebbe esserci e il ritorno a Napoli è stato prettamente per prevenire eventuali lesioni più gravi. Anche Ghoulam non se l’è passata benissimo dopo l’espulsione ricevuta per un gesto di stizza nei confronti dell’avversario della Guinea, avvenuto con la sua Algeria sabato. L’ex Saint Etienne, dopo alcuni giorni con la famiglia, è ritornato quest’oggi agli ordini di Sarri per preparare la super sfida di domenica.

E forse chi ha più sofferto questa permanenza è stato Gonzalo Higuaìn, il quale non è stato convocato dal Tata Martino, che gli ha preferito il giovane talento Paulo Dybala, alla sua prima con l’Argentina. La scelta del mister celeste non è stata felicissima, dato il risultato secco a favore dell’Ecuador per due a zero.

Un po’ di relax per riprendere energie e grinta, chi è rimasto ha potuto godere di tre/quattro giorni di vacanze con la famiglia e di tanti scatti in diverse bellissime città, tra cui la gettonatissima Venezia. Dopo pianti e sorrisi, si chiude un’altra avventura, ma la più bella sta per iniziare. Bisogna ricominciare da dove si era finito: la grande vittoria contro il Milan fa ancora gioire i tifosi azzurri, i quali hanno ritrovato quell’entusiasmo scemato grazie alle egregie prestazioni dei loro beniamini.

Giocatori, allenatore e società hanno però promesso loro di voler continuare a fare bene e, soprattutto, sudare e onorare la maglia perché questi due elementi devono essere imprescindibili e caratterizzare l’intera stagione, al di là del risultato.

La momentanea capolista, che è una delle poche squadre nel nostro campionato a mostrare un bellissimo calcio come quello del Napoli, verrà a Fuorigrotta col sangue agli occhi e la brama di portare i tre punti a casa, ma dovranno vedersela con i guerrieri azzurri, i quali più che mai hanno nel cuore la voglia di sentir gridare, cantare e rendere orgogliosi i presenti (si prevede il tutto esaurito).

Mancano ancora cinque giorni, inizia il countdown, inizia l’ansia e il forte desiderio di Napoli-Fiorentina.

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