CorSport – Sarri raduna attorno a sé la squadra: “A Torino con l’atteggiamento di sempre”

    Senza giri di parole, nel sarrismo più autentico, quello che avanza senza veli, né pudori, toscanaccio e pure un po’ napoletano, linguaggio esplicito, sintetico, essenziale, un po’ forzato e un po’ guascone, che fa tanto vernacoliere: sic et simpliciter, lui a Torino li vorrebbe esattamente «con la solita da faccia da c….». Da calcio, si potrebbe tradurre, per non incorrere nella censura, e restandosene aggrappati a quel vago senso d’ironia che lancia il sale sulla vigilia con una mano e con la lingua tenta di sdrammatizzarla, come solo Sarri sa fare, evitando palleggi dialettici. «Loro non avranno paura, questo è chiaro, e non dovremmo averne neanche noi». E allora, dopo essersi portato il lavoro a casa, in una notte consumata a ondeggiare nella fantasia altrui, Maurizio Sarri ha scelto poi di andare al cuore del problema: si è sistemato in mezzo al campo, ha raccolto intorno a sé quel manipolo di giovanotti dalla faccia da calcio e gli ha sussurrato due dolci paroline, ma serio, affinché la testa la smettesse di starsene a galleggiare intorno alla Partita e pensasse ad altro.

    CREDIAMOCI. Però è chiaro che esistano certe notti uniche nel loro genere, fors’anche singolari, certo elettrizzanti al punto da scaricarti sin dentro l’anima secchiate di adrenalina: e qui, proprio ora, è vietata l’insonnia, né vale la pena di mettersi a contar le pecore no ad esorcizzare chissà quali fantasmi dalle tenebre che condurranno sino all’Allianz Stadium. «Dovremo essere noi stessi, provando ad imporre il nostro gioco e cercando, alla fine, di non perderla con un possesso palla dell’80%: perché mi scoccerebbe un pochino». Ma va, e chi l’avrebbe mai detto? Ci sono partite che restano dentro, per l’eternità, e le emozioni che rischiano di aggrovigliare i pensieri, oppure no, aiutano a respirare, perché niente è più bello d’una favola vissuta. «E per quanto riguarda il resto, siamo orgogliosi di essere arrivati sino a questo punto e se Allegri è felice di essere riuscito ad approdare allo scontro diretto con quel più quattro in classifica, noi siamo fieri di essere matematicamente in Champions League. Però, adesso, può succedere di tutto: lo dice il calcio, mica io. Loro sono quelli che hanno vinto sei scudetti consecutivi, noi siamo diversi da tre anni fa, quando forse certe partite non le sapevamo ribaltare. Loro sono i campioni in carica ma noi abbiamo una squadra fortissima». E con una faccia un po’ così: da calcio!

    Fonte: Corriere dello Sport

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