INTERVISTA – Silver Mele a MN: “Problema De Bruyne? Chi lo dice forse non ha mai visto una partita di calcio”

Il giornalista e conduttore televisivo Silver Mele ha rilasciato delle dichiarazioni in un’intervista concessa a MondoNapoli:

Il Napoli sta sperimentando spesso soluzioni con quattro centrocampisti: lei pensa che questo modulo valorizzi davvero la qualità della rosa o limiti la spinta offensiva?No, io credo, ed è un’idea che mi sono fatto seguendo da vicinissimo il doppio ritiro quest’estate, che Conte abbia la priorità di utilizzare il meglio della qualità che ha a disposizione, e il meglio della qualità che ha a disposizione, questo è un dato incontrovertibile secondo me, coincide con la coesistenza di Lobotka, Anguissa, De Bruyne (anche se metterei semore De Bruyne in testa: De Bruyne più altri dieci) e McTominay. La missione è cercare di trovare l’amalgama e l’equilibrio tra questi quattro. Metto loro davanti a tutti, sia per quello che hanno già dimostrato, e per il fatto che Lang a sinistra (in evidente ritardo con l’approccio alla nuova realtà e Neres a destra per i problemi fisici che purtroppo ha avuto, sono in ritardo rispetto ai cosi detti ‘fab four’, come sono stati giustamente definiti. La gerarchia di conte penso sia dovuta alla qualità dei quattro titolari e alla necessità di farli coesistere. Il resto verrà dopo“.

Riprendiamo da Lang, che sta trovando meno spazio del previsto: scelta tattica o gestione sbagliata?No, errata no, perché Conte è maestro nella gestione ed è uno che va oltre i nomi, non gli interessa il blasone del giocatore, la priorità è la squadra. Se Lang gli avesse già dimostrato di esser pronto, avrebbe già giocato in tante occasioni. Il ragazzo è arrivato motivato con forse qualche proclama di troppo e da un campionato che è molto meno strategico e tattico rispetto a quello italiano. Sicuramente dovrà rinunciare a qualche dribbling di troppo, dovrà puntare quando è opportuno l’avversario e dovrà entrare nei meccanismi di Conte. Penso che stia crescendo gradualmente e che a breve avrà la chance di dimostrare di essere un ottimo giocatore perché nessuno mette in discussione il fatto che sia forte“.

Riguardo ai problemi di livello tattico, molti hanno definito McTominay in una fase calante: pensa che nel suo ruolo attuale sia limitato?Ho fatto un confronto tra i dati della scorsa stagione e quelli di oggi: nello stesso periodo, lo scorso anno, McTominay aveva segnato un solo gol al Como, ed è un po’ la stessa situazione di oggi, dato che ha aperto le marcature del Napoli contro il Sassuolo, ma comunque in mezzo c’è tanta sostanza, un giocatore che combatte sempre. Probabilmente è in leggero ritardo di condizione ed è per questo che nei duelli arriva troppe volte secondo, perde contrasti di troppo, ma già il fatto che sia lì nel mezzo a combattere è una garanzia per la squadra. Non penso che la posizione lo penalizzi: non c’è Lukaku, ma c’è Hojlund, uno ti veniva incontro e ti proteggeva il pallone, e apriva per le bocche di fuoco (che erano diventate Anguissa e McTominay), l’altro ama la profondità e si prende tutti gli spazi a disposizione e questo probabilmente limita lo scozzese da un punto di vista realizzativo, ma discuterlo anche oggi è un grave errore“.

Parliamo ora di Kevin De Bruyne: che ne pensa di chi lo ha definito ‘il problema del Napoli’?E’ di una gravità assoluta. Per natura non voglio mai parlare di malafede, e non pensando alla malafede, purtroppo dico che molta di questa gente non ha mai visto una partita di calcio, o non conosceva Kevin De Bruyne. E’ un giocatore fenomenale. Mettiamola così: è andato via dalla Premier League perché forse non era più in grado di essere il fenomeno di quel campionato: ci sta, è fisiologico per uno che ha 34 anni. In Serie A è ancora un giocatore che sposta tutti gli equilibri, e lo abbiamo visto chiaramente quando decide di sgasare e di cambiare passo e farlo cambiare alla squadra, come in Champions e ora in campionato. E in più farei osservare un’altra cosa: non solo segna e fa segnare, ma corre tantissimo, è ovunque, ha una voglia matta di incidere e di giocare il pallone, e poi diciamocela tutta…ha una qualità abbondantemente fuori dalla norma. Per lui, così come per Modric, parla il pedigree, e noi non dovremmo neanche farci la domanda (ride, ndr)“.

Cosa ne pensa delle dichiarazioni di Spalletti su ADL e la nazionale?Che io avrei evitato. E’ andato via da trionfatore, fin quando è stato qui non ha parlato, è andato via e ha cominciato a parlare. Addirittura ha accompagnato il lancio editoriale del suo libro con esternazioni del suo rapporto complicato con De Laurentiis e tutto quello che per noi comunque non era un mistero. Avrei evitato, anche perché alla fine poi l’esperienza con la nazionale lo ha scottato tanto e io dopo una delusione del genere avrei preferito il silenzio, ma pazienza, ognuno fa le sue scelte, ma perché ritornare su una cosa tanto bella come il terzo Scudetto, vinto in quella maniera, per consentire ad altri di speculare? Secondo me non è opportuno e avrebbe potuto evitarlo, anche perché il Napoli di Spalletti resterà nella storia come una delle più belle espressioni calcistiche della storia del club“.

La nazionale di Gattuso le ispira fiducia? Crede che la qualificazione per il Mondiale possa essere un obiettivo raggiungibile?Con grande, grandissima fatica. Non per demeriti di Gattuso, ma perché purtroppo il decorso storico dimostra che la nostra nazionale fa tanta fatica, per quanto di qualità discreta ce ne sia, però, sai, quando hai mancato la qualificazione così tante volte, sei stato così tanto tempo a casa a guardare in tv le altre nazionali, sopraggiunge la paura di non farcela per l’ennesima volta. Gattuso è un temperamentale, lo vedo attaccato con i denti a questa che potrebbe essere l’impresa della sua carriera da allenatore. Non sarà facile, ma l’Italia può farcela tramite la strada del play-off“.

L’unico ruolo in cui la nazionale sembra avere dei fenomeni è quello del portiere. Tra questi c’è anche Meret, che non sempre viene convocato. A questo proposito, cosa pensa dell’alternanza con Savic nel Napoli? Può danneggiarlo?Io la penso un po’ come quelli vecchia maniera, non sono per l’alternanza tra i portieri, perché credo che il portiere abbia bisogno di quella fiducia inscalfibile, di pensare ‘sono il titolare e basta’. Conte è stato chiarissimo, ha a disposizione questi due ragazzi (Meret non lo discuto perché tra i pali è un grandissimo portiere), M.Savic invece è un uomo di manovra aggiunto, di grande carattere e personalità, che sono elementi che a Conte piacciono tanto. A Conte l’alternanza piace, e i due ragazzi sanno che da qui alla fine della stagione si andrà avanti così. Penso, per il futuro, si andrà avanti con M.Savic, perché sennò non spendi 22 milioni per acquistarlo. Sono convinto che si divideranno le presenze, a meno che nel corso della stagione non intervenga un fattore determinante la scelta in maniera definitiva verso uno piuttosto che verso l’altro“.

Nell’ultimo periodo si è parlato molto del nuovo centro sportivo, che ha portato molto entusiasmo ma anche molto scetticismo: quanto conta la qualità di un ambiente di lavoro come quello in divenire per una società al vertice come il Napoli?Tanto. In passato diversi giocatori sono arrivati qui e non hanno avuto un impatto tanto favorevole, poi dopo si sono innamorati della piazza, perché Napoli è stupenda, ti conquista. Però avere una cittadella dello sport tutta di proprietà del Napoli è una cosa importante, anche dal punto di vista patrimoniale della società, ed è, giustamente, un pallino fisso di ADL, che ha individuato l’area e sono sicuro ci riuscirà (anche perché da Castel Volturno ha l’out-out) e sarà un passo importante e ulteriore nella crescita del Napoli“.

Concludiamo con la classica domanda: chi vince lo Scudetto? Vede una favorita o una lotta tra più squadre?Ci sono molte partite. Il Napoli giocherà tante partite e questo inevitabilmente influirà sulla lotta per lo Scudetto. Il Milan, che è una squadra ben organizzata, potrà concentrarsi solo sul campionato. L’Inter la ritengo ancora la più attrezzata. Queste tre le metto insieme. Non credo che le altre riusciranno ad inserirsi: la Juventus è un passo indietro, la Roma è un progetto intrigante ma non penso riuscirà a tenere il passo di quelle menzionate prima. Penso che per lo Scudetto sarà volata a tre: il Napoli e le due milanesi. Poi le cose possono sempre cambiare in corso d’opera: vedremo“.

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