Partita brutta, emozioni forti
Un brutto Napoli stasera, inutile negarlo. Da giorni ci diciamo che per raggiungere un sogno insperato e meraviglioso le gare vanno vinte, e stasera si doveva tassativamente battere un Parma quasi salvo.
In campo invece abbiamo visto una squadra lenta e con tante individualità spente. Il Parma ha fatto il suo con una gara veloce e di sacrificio. Per due volte Meret ha salvato la propria porta da situazioni molto pericolose. Napoli anche sfortunato visto che sono ben 3 i legni colpiti dagli azzurri, tutti a portiere nettamente fuori causa.
Stasera le emozioni più grandi, almeno fino a prima dei minuti di recupero, ci sono arrivate da Milano: l’Inter per due volte è passata in vantaggio e per lunghi tratti ha dato l’impressione di avere la gara in pugno. Al Tardini, invece, il Napoli stentava a far gioco e tutte le mosse di Conte, non davano nessun frutto. Fuori un Lukaku nullo e un Raspadori opaco assai. Anche Gilmour è stato deludente come vice Lobotka. Purtroppo le alternative sono state anche peggio.
Simeone entra (in negativo) nell’azione del rigore procurato da Neres, inducendo l’arbitro a rivedere la decisione. Fumoso fino allo spunto del penalty il rientrante Neres, pasticcione Billing, non pervenuto Ngonge.
Insomma, altalena di emozioni intensa: lo stavamo perdendo, all’improvviso lo avevamo a soli 11 metri di distanza. Invece resta tutto come una settimana fa e, in tutta onestà, non possiamo che gioirne: resta solo il Cagliari e non si pùò fallire più!
Settanta minuti di possesso palla sterile
Il Napoli ha tenuto palla per quasi tutta la gara, ma ha creato poco e per lunghi tratti non ha dato l’impressione di avere la forza per vincerla. Domenica contro il Cagliari avremo il Maradona dalla nostra, ma bisogna tassativamente dare di più, aggredire l’avversario e far propria la gara, senza nessun patema finale.
Si tratta dell’ultimo sforzo, vietato sbagliare ancora!