Giorni di voci, troppe voci.
Si rincorrono e si mischiano quelle sulla permanenza di Conte e quelle, ancora premature, sul mercato che verrà.
Il SSC Napoli sta per scendere in campo contro il Genoa, nella prima delle tre gare finali di questo torneo. Non si può sbagliare, al punto in cui siamo l’unico risultato buono non può che essere la vittoria. L’obbligo di portare a casa i 3 punti basta e avanza a rendere la partita difficile, indipendentemente dal valore assoluto e contingente dell’avversario, la testa ingombra e le gambe pesanti. I liguri sono salvi, privi di obiettivi ed in fase calante, la loro cifra tecnica non eccelle; si inizia però in undici contro undici e con il punteggio immacolato.
Affidiamoci ancora una volta alle parole – chiare come il sole – pronunciate ieri dal tecnico azzurro: “conta la partita con il Genoa, il resto è noia“, in altri termini è inutile discutere di altro, la condizione essenziale per continuare il percorso è solo ed esclusivamente battere il grifone.
Illuminante, e si spera profetica, la chiosa “il lavoro va finito“, Conte sa bene che le somme si tirano a fatto compiuto, sfiorare l’obiettivo senza afferrarlo è roba per la statistica e per i perdenti.
Il mercato sarà ricco, ma importa adesso?
I tifosi già si appassionano alla soap De Bruyne, di prossima programmazione, oppure alle voci ricorrenti ed insistenti sul canadese David, punta prolifica pronta a svincolarsi dal Lilla.
Ci sarà una Champions da giocare al meglio e la società sembra veramente consapevole della necessità di rimpolpare la rosa, aggiungendo qualità ma anche quantità, in modo da scongiurare i momenti di piena emergenza tante volte vissuti quest’anno.
Il sodalizio del presidente Aurelio De Laurentiis è economicamente saldo e stabile, la possibilità di impiegare per la campagna di rafforzamento una cifra monstre è concreta, e non rappresenta un salto nel buio. Negli anni ci siamo abituati al passo della lunghezza giusta, mai avventato, sempre ragionato e sostenibile nel tempo. Ciò deve lasciar tranquilli i tifosi, però ogni cosa ha il suo tempo.
Adesso si gioca per capire il 25 maggio quale sarà la nostra parte della storia.