Ieri, al termine della sofferta, striminzita e importantissima vittoria contro il Lecce il tecnico azzurro Antonio Conte si è concesso alle domande di rito in sala stampa.
La sua faccia in campo ha tradito apprensione, e la delusione di essere stato accolto nella sua città in modo non propriamente amichevole.
Ha risposto in modo chiaro e schietto, alcuni passaggi andrebbero davvero riportati sulle pareti del Training Center.
Mi riferisco a “solo chi vince scrive la storia, gli altri al massimo se la vanno a leggere” e poi “oggi siamo lì ma non abbiamo fatto ancora niente“.
Infine, per spiegare ancora meglio il concetto: “Quando vinci va tutto bene, quando perdi brucia sulla pelle e te la porti per molto tempo“.
Non poteva essere più chiaro l’allenatore azzurro.
Ha importanza cosa si sarà realizzato alla fine, non quello che si è fatto finora.
Vero monito per tutto l’ambiente e chiara indicazione ai suoi ragazzi: si continua così, solo lavorando e soffrendo si potrà arrivare in fondo.
Restiamo quindi aggrappati a Conte, del resto lo siamo da luglio scorso.
È lui il valore aggiunto di questa squadra: l’esperienza data dai titoli vinti e la completa abnegazione dei suoi eccezionali “soldati” sono i punti di forza che possono fare la differenza.