Mercato chiuso, il Napoli ne esce indebolito. Regna l’improvvisazione: l’analisi

Il mercato invernale del Napoli si è rivelato la conseguenza di quello estivo, caratterizzato da scelte coraggiose, ma anche azzardate. Il club partenopeo si è ritrovato in una situazione finanziaria complessa, a causa della mancata qualificazione in Champions e dell’assenza di cessioni rilevanti, in particolare quella di Victor Osimhen. Nonostante tutto, la società ha deciso di investire ingenti risorse nelle ultime battute di agosto per assicurarsi Neres, Lukaku, McTominay e Gilmour, consegnando a Conte una squadra competitiva.

La necessità di riequilibrare i conti ha portato il Napoli alla dolorosa cessione di Khvicha Kvaratskhelia a gennaio. Nonostante questa scelta, il club sembrava pronto a reinvestire circa 50 milioni di euro per garantire un sostituto all’altezza. Tuttavia, le dinamiche del mercato hanno complicato le operazioni: la richiesta esorbitante del Manchester United per Garnacho e i ripensamenti di Adeyemi hanno colto il Napoli impreparato, lasciando la squadra priva di un’alternativa adeguata.

Ciò che emerge è un quadro di incertezza: se da un lato la società ha tentato di gestire la situazione finanziaria con razionalità, dall’altro sembra che non sia stata predisposta una strategia chiara e definita per eventuali piani B. Il trasferimento di Saint-Maximin saltato all’ultimo e il ripiego in extremis su Okafor certificano una inspiegabile improvvisazione.

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