Spalletti: “Un vantaggio per noi che Buongiorno conosca bene Lukaku, il belga è difficilissimo da spostare per chiunque”

    Italia, parla Spalletti: "Noi siamo pronti"

    Il Ct della Nazionale Luciano Spalletti ha parlato ai microfoni del Tgr della Rai da Bruxelles, dove questa sera l’Italia affronterà il Belgio per mantenere il primo nel girone davanti alla Francia. Tra gli argomenti trattati la presenza in campo nella stessa fascia oraria tra la Nazionale e Sinner, ma soprattutto il duello che ci sarà tra Buongiorno e Lukaku, perni del Napoli di Antonio Conte e che si conoscono molto bene dopo le tante sfide prima da avversari e poi da compagni di squadra. Queste le sue parole: “Nessun dilemma questa sera tra Sinner e la Nazionale, è bello che ci siano due situazioni piacevoli tra cui poter scegliere. Giusto che tutti possano scegliere ciò che gli piace di più, ma sono sicuro che in molti cambieranno spesso canale. Quando andremo in campo proveremo in qualche modo a seguire anche la sua partita. L’Italia per arrivare in alto come lui deve avere la stessa autodisciplina, deve alzare sempre di più l’asticella giorno dopo giorno per raggiungere nuovi obiettivi come fa lui. Dentro le nostre menti non deve esserci un traguardo, perché una volta che avremo raggiunto quello che pensiamo sia l’ottimale, poi dovremo andare a trovare subito qualcosa di nuovo. Per noi è un vantaggio che Lukaku sia conosciuto bene da Buongiorno, avrà capito bene quali sono le sue caratteristiche. Lukaku non cambia neanche contro un suo compagno di squadra, è per chiunque difficilissimo da spostare. Quasi impossibile vincere i contrasti contro di lui, proprio per questo saremo spesso costretti a provare ad anticiparlo, magari anche con l’aiuto del mediano che dovrà fare un po’ di pulizia prima che arrivi la palla”. Viene chiesto anche al Ct un pensiero sulle recenti morti di 3 giovani ragazzi a Napoli e di come pensa si possa contrapporre il calcio a questa violenza di strada. Questa la sua risposta: “ Così come nel calcio bisogna prevenire e dare informazioni. Chi uccide un ragazzo poi anche lui muore. Dopo un gesto del genere bisogna far conoscere quello che sarà l’incubo di vita che uno vivrà. Rimarrà per sempre quel rimorso per ciò che hai fatto e ti turberà sempre il rimorso per ciò che hai fatto ad un’altra persona”.

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