Il Corriere della Sera ha analizzato la vittoria del Napoli nella sfida di ieri per 0-4 contro il Cagliari: “Ora, magari, è più chiaro perché Antonio Conte ha puntato i piedi per avere Lukaku. Nel momento di maggior sofferenza, dentro una partita in cui il Napoli pur in vantaggio aveva la testa sott’acqua, Romelu ha sistemato le cose: l’assist magistrale per il raddoppio di Kvara ha cancellato la sofferenza, la rete del 3-0 ha reso limpida una vittoria che per lunghi minuti è stata in discussione per la reazione veemente del Cagliari. Ma alla fine contano i risultati e il Napoli ha centrato il terzo successo di fila, come non succedeva dai tempi d’oro di Spalletti e, in attesa dell’Udinese, è balzato in testa alla classifica. Conte sorride sornione, lo scudetto è il marchio della casa. Ne ha vinti tre alla Juve e uno all’Inter. La quarta giornata del campionato, dopo la sosta felice per la Nazionale, doveva essere una tappa intermedia, aspettando la Champions. E invece s’accende all’improvviso per la frenata dei campioni a Monza, due punti in altrettante trasferte, il segno che qualcosa non va. L’Inter, nonostante sia costretta a inseguire, resta favorita per esperienza, spessore e qualità, ma l’incertezza aumenta e sottovalutare quel diavolo di Conte sarebbe un errore grave. Juve-Napoli, sabato, chiarirà un bel po’ di cose. Antonio tornerà allo Stadium alla fine di una settimana di allenamenti mirati mentre Motta dovrà prima pensare al Psv perché comincia la nuova Champions e gli equilibri, fragili, di questa stagione ballerina, condizionata dall’Europeo, dall’Olimpiade e da un mercato infinito, potrebbero cambiare ancora. Intanto l’allenatore della neo capolista è il più felice della compagnia perché sfiderà la Juve guardandola dall’alto e perché in Sardegna il Napoli ha giocato da squadra. Restano le magagne. Tante, troppe conoscendolo. Contro il Parma ha vinto perché l’ingenuo Pecchia aveva finito i cambi e ha dovuto mandare in porta un giocatore di movimento, ieri ha sofferto oltre misura, salvato da una traversa e dai miracoli di Meret. Però è primo, il suo habitat: sa cosa vuole e come ottenerlo“.