In preparazione alla partita di campionato di domenica contro il Cagliari, all’Unipol Domus, l’allenatore del Napoli, Antonio Conte, ha tenuto una conferenza stampa nella sala conferenze del centro tecnico di Castel Volturno. Ecco quanto detto:
Inizia un mini-ciclo, cosa si aspetta?
“Mi aspetto continuità nelle prestazioni e nei risultati. Voglio che i nuovi arrivati si integrino il più presto possibile e che il gruppo mantenga la costanza”.
Come ha visto Lukaku? È pronto a giocare titolare?
“Durante la pausa ha lavorato duramente per migliorare sia fisicamente che tatticamente. Ha dimostrato grande impegno, venendo anche nei momenti liberi. Sta facendo progressi in tutto, ma ci sono ancora due allenamenti, e poi deciderò”.
Un bilancio dei suoi primi 100 giorni? E come sta Kvaratskhelia?
“Sono stati 100 giorni molto intensi, sia dentro che fuori dal campo. Abbiamo lavorato tanto, e sono soddisfatto del percorso fatto. Questi primi mesi hanno dato una direzione chiara. Per quanto riguarda Kvara, ha avuto un problema alla caviglia, ma valuteremo nei prossimi due allenamenti prima di prendere una decisione.”
Molti prevedono il Napoli tra le prime squadre. Come la vede?
“Mi porto dietro una certa pressione, avendo già vinto in passato. È naturale che ci si aspettino grandi cose. Questa responsabilità non mi spaventa, ma la vivo serenamente, sapendo che c’è ancora tanto da lavorare. Anche il presidente ha parlato di ‘anno zero’, forse non proprio un anno zero, ma una ricostruzione profonda. Abbiamo cambiato molto in termini di mercato, con l’arrivo di 7 nuovi giocatori e l’addio di 12-13. L’unica mia arma è il lavoro”.
Parlava di un Napoli duttile. Dopo il mercato vedremo cambiamenti a centrocampo?
“Abbiamo lavorato per due mesi su un sistema di gioco, e mi aspetto miglioramenti. Il mercato ha portato rinforzi, e sicuramente ci saranno altre valutazioni da fare. Sto cercando l’assetto migliore per la squadra, e il nostro compito è trovare l’equilibrio tra le due fasi di gioco”.
Le sue impressioni su McTominay e Gilmour.
“Ho avuto ottime impressioni. Sono due ragazzi seri e già li conoscevo dalla mia esperienza in Premier League. Alzano il livello della squadra e portano competizione interna, che è ciò che vogliamo: una rosa dove non ci sono posti garantiti, ma tutti devono lottare per giocare. Vogliamo competere ad alti livelli.”
Folorunsho è stato reintegrato. Cosa si aspetta da lui?
“Le vicende di mercato lo avevano portato ad allenarsi a parte, ma ora è reintegrato. È un ragazzo serio, un grande lavoratore, e sicuramente darà il suo contributo alla squadra. Siamo felici di averlo con noi.”
Quali insidie vede nella partita contro il Cagliari?
“Grazie per la domanda, andiamo dritti al punto. Affronteremo una squadra tosta, come tutte quelle allenate da Nicola, che è un tecnico sottovalutato ma molto capace. Ho grande stima di lui, ha fatto bene ovunque. Ci aspetta un ambiente caldo e una squadra che ha sempre messo in difficoltà il Napoli, quindi dovremo fare molta attenzione. Dobbiamo però essere consapevoli della necessità di dare continuità. Ho letto che è da un anno e mezzo che non otteniamo tre vittorie consecutive, e questo è un grande stimolo. Dopo la sosta c’è sempre un’incognita, ma vale per tutti. Stiamo lavorando duramente e siamo concentrati per affrontare una partita molto difficile.”
Sui 20 anni di presidenza di De Laurentiis.
“Anche se sono qui solo da 100 giorni, sento già di far parte della storia di questo club, e ne sono orgoglioso. Il mio lavoro è appena iniziato, ma la famiglia De Laurentiis ha lavorato duramente per 20 anni, il che è raro oggi, soprattutto per una famiglia italiana in una piazza così importante. Merita grande riconoscimento per aver preso il Napoli dalla Serie C e portato il club ai massimi livelli. Le parole del presidente e la sua commozione mostrano quanto sia impegnato verso i tifosi napoletani. Ha parlato anche della crescita fuori dal campo. Ho visto quanto un centro sportivo possa fare la differenza, come accaduto all’Inter, dove abbiamo lavorato molto su strutture come Appiano, ora un fiore all’occhiello. Anche per il Napoli, questo sarà un passo importante per continuare a crescere.”
La sfida con la Juve è molto sentita, come mantiene alta la concentrazione prima del Cagliari?
“Parlavo di non essere provinciali. Dobbiamo pensare solo alla prossima partita, che è sempre la più importante. Non otteniamo tre vittorie di fila da più di un anno, quindi il nostro focus deve essere lì. Guardiamo solo una partita alla volta, con concentrazione massima, senza distrazioni.”
C’è la possibilità di vedere Neres titolare? E giocherà solo a destra?
“Per tutti i giocatori, dipende da loro, da quello che mostrano in allenamento, dall’approccio e dalla volontà. Non riguarda solo David, ma tutti. Non ci sono titolari inamovibili, tutti devono dare il massimo per mettere in difficoltà le mie scelte. Neres ha dato un grande contributo finora e mi aspetto che si integri sempre di più nella nostra idea di gioco, sapendo che l’equilibrio tra fase offensiva e difensiva è fondamentale.”
Il Napoli ha sempre sofferto partite “sporche”, come contro Nicola. Ha superato questo limite?
“Sì, bisogna essere pronti a sporcarsi le mani. Ci sono partite in cui tutto va liscio, e altre in cui bisogna combattere e pareggiare l’intensità dell’avversario. Questo si dimostra con l’atteggiamento. Pensare di essere sempre belli non funziona, a volte servono scontri fisici, duelli. L’anno scorso abbiamo subito 48 gol, il che significa che spesso non ci siamo sporcati le mani. Ma il gruppo è disponibile e vuole migliorare.”
Ha parlato di un Napoli duttile, ora che il mercato è chiuso vedremo cambiamenti a centrocampo?
“Non si può arrivare in una squadra e imporre subito un 4-3-3 solo perché lo hai usato in passato. Bisogna considerare le caratteristiche dei giocatori. Ora, con i nuovi acquisti, ci sono nuove possibilità. Detto questo, abbiamo già una buona base offensiva, ma potremmo fare aggiustamenti. Cambieremo solo per trovare la soluzione migliore per la squadra, non per seguire mode o tradizioni.”
Come valuta Lobotka e Anguissa insieme e come ha ritrovato quest’ultimo dopo la Nazionale?
“Entrambi hanno lavorato duramente dall’inizio, e posso dare un giudizio positivo su di loro, che ho apprezzato già prima di arrivare. Sono giocatori forti, con margini di miglioramento, ma sono molto soddisfatto. Anguissa è rientrato ieri ed è subito entrato nell’atmosfera giusta, ha fatto un ottimo allenamento, e continuerà così anche oggi e domani.”
Buongiorno ha dimostrato le sue qualità giocando da centrale. È penalizzato giocando più esterno?
“Al Torino ha giocato sia da centrale che più esterno. La differenza non è enorme, ma quando giochi più esterno hai più responsabilità nella costruzione del gioco. Lui è un giocatore completo, con ampi margini di crescita, e può adattarsi bene a entrambe le posizioni. Non penso sia un fattore determinante.”