Anguissa: “Sono molto contento di aver vinto questo Scudetto, soprattutto per i tifosi, darò sempre il massimo. Triste per addio Spalletti”

    Il centrocampista camerunense del Napoli Frank Anguissa ha parlato ai microfoni del giornale spagnolo Marca, dove ha rilasciato una lunga intervista toccando tanti temi. Tra questi troviamo l’addio al Napoli di mister Spalletti, il suo futuro, e soprattutto la gioia di aver riportato dopo 33 anni lo Scudetto. Queste le sue parole: “Sono molto contento, sia per me che per i tifosi, meritavamo la Scudetto, che già nella scorsa stagione lo abbiamo sfiorato. L’annata è stata incredibile e ringrazio, oltre che i tifosi, anche la mia famiglia, che mi ha supportato, e mi ha permesso di realizzare questo sogno, è stato pazzesco. I tifosi vivono per il calcio, ci hanno sostenuto sempre. Ho un contratto col Napoli, e farò quello che decide la società. Io continuerò sempre a dare il massimo, sono in una grande squadra, qui sto bene. Poi tutto può succedere. Sono molto triste per l’addio di mister Spalletti, perdiamo un grande uomo e un grande allenatore. Si prendeva cura dei giocatori, parlava tanto con noi, è davvero una brava persona e ha un bel carattere. Dobbiamo rispettare la sua scelta, nessuno sa cosa è successo. Ma quello che ha fatto resterà per sempre ed è incredibile. Non commento le voci sul nuovo allenatore, la società sa cosa fare. Non sono io a decidere l’allenatore e anche la nazionalità sarà relativa, io penso solo al campo. Per la Champions eravamo arrabbiati, furiosi e tristi, perché è sfumata l’opportunità di arrivare in finale. Ci dispiace, potevamo fare di più, ma basta pensare al passato. Di sicuro possiamo migliorare. Il razzismo penso si trovi ovunque. Condanno il razzismo, è un qualcosa contro cui dobbiamo combattere. Sono le organizzazioni del calcio mondiale a dover intervenire contro il razzismo perché nel calcio non deve avere posto. In uno spogliatoio ci sono giocatori di tutte le nazionalità e i razzisti, che si trattino di tifosi oppure no, devono essere puniti. Quello che hanno vissuto Vinicius e molti altri giocatori non è normale, non è accettabile nel calcio. Il calcio è amicizia che unisce tante comunità. Questo è un grande messaggio sulla cultura mondiale e penso che ciò che ha vissuto Vinicius non sia normale e nessun giocatore dovrebbe attraversarlo”.

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