Spalletti: “Dell’incontro di ieri ne parla la società. Il nostro obiettivo è cercare di vincerle tutte! Vi svelo le mie emozioni in questa cavalcata”

Luciano Spalletti, oggi, in conferenza stampa presenterà la sfida tra Monza e Napoli e probabilmente parlerà anche del suo futuro. Qui potrete seguire la diretta testuale con tutte le dichiarazioni:

Infine, Spalletti ha portato in sala stampa dei quotidiani a cui accennava prima

Questo è un po’ lo Scudetto frutto del coraggio, e lei parlava sempre di gioco. Come ha fatto a trasferire il suo linguaggio, il linguaggio del gioco, nonostante sia un po’ difficile? Che valori trasmette alla città?
“Prima di tutto, io ho dei collaboratori splendidi che non ci fanno mancare nulla e che aiutano nel nostro lavoro: il mio staff è stato di grande aiuto per lo Scudetto. Poi, per quanto riguarda il linguaggio, se uno gioca bene è anche più facile spiegarlo in conferenza. Mi ricordo l’anno scorso quando sono arrivato, mi avete dato non tanto una mano, perché vi ho dovuto dedicare del tempo, mentre quest’anno mi avete dato una mano, e quest’anno dentro il rapporto c’è anche il vostro zampino, ecco perché prima applaudivo al vostro applauso: era una risposta per esaltare il vostro lavoro”

Ci dice come hanno vissuto i suoi compagni di viaggio quest’avventura? E cosa farà scrivere sulle magliette del prossimo anno?
Santoro è un professionista serio, è una persona a cui sono legato, è nato dentro negli uffici ma sa stare in campo e negli uffici, perché sa benissimo fare questo doppio lavoro. Lui ha cultura, da un punto di vista professionale tutti lo vorrebbero come colleghi. L’ ho abbracciato perché stiamo insieme tutto il girono, andiamo via la sera, per cui aspettavamo questo momento insieme e in quell’abbraccio c’era tutta la gioia. Poi ci sono stati altri moneti, vedere la panchina, tutta la panchina che esulta per un goal, vedere i sorrisi negli spogliatoi fa solo piacere. Poi sulle magliette del prossimo anno è un trabocchetto: risponderà la società”

Quando nasce questa idea di calcio totale? Nei due anni di pausa o quando è stato qua? Che cosa ci dice sul Monza?
“Per quanto riguarda il mio calcio, è un’idea di quello che si vuole fare, mettendo ci dentro e pensando ai calciatori, ai tifosi, a cosa piace a loro e a me. Forse, è più giusto definirlo “calcio senza tempo” perché può essere ugualmente importante visto tempo fa, cerchiamo di prendere e dare sempre qualcosa di nuovo, ora ci sono le 5 sostituzioni, per cui i giocatori non devono pensare di avere un tempo per dimostrare: Elmas né è un esempio. Fa le stesse cose sia da titolare sia quando mancano 2 minuti; attacca, pressa, si fa il culo in campo. Il calcio che uno vuole proporre è senza tempo, devi cercare di acchiappare tutto, ma le esperienze devi metterle nel tuo bagaglio. Non è che se uno è esperto, fa le cose già fatte e che già sa, ma deve anche imparare cose nuova. Il Monza gioca bene, Paladino è bravissimo e ne sentiremo parlare, ma d’altronde Galliani ha sempre dimostrato di sapere scegliere bene i propri allenatori. Sanno come vogliono giocare, pensando ai 3 centrali, sanno costruire, per andare in profondità. E’ difficile da andare a prendere, da andare in alto, perché poi possono ripartire e rischiano di subire gola da parte nostra. Cercheremo di stare attenti a non prendere queste ripartenze, queste azioni degli avversari, ma sarà difficile comandare il gioco: ad esempio, hanno Petagna, che conosciamo che professionista e che uomo sia. Noi vogliamo andare a vincerle tutte, al di là dei punti da superare, poi vedremo se ci riusciremo”

Osimhen lotta per il traguardo di capocannoniere. Sarà escluso dalle rotazioni?
“Beh, Victor riceve la disponibilità della squadra, e la squadra cerca di evidenzia le sue qualità, dando forza a quella che è la qualità del nostro bomber, per cui diamo spazio a tutti, ma ci farebbe piacere se la classifica cannonieri la vincesse Osimhen”

Negli ultimi 15 giorni ci sono stati un milione di turisti. Lei capiva la portata sociale del calcio prima di arrivare qua?
“Sì, lo si capisce bene e lo hanno avuto anche altre tifoserie. Io ho avuto messaggi di persone di altre fedi, e la loro dichiarazione che se lo vincesse il Napoli, ne sarebbero felici, mi ha fatto piacere. Secondo me, un po’ tutti pensavano che se non lo avesse vinto la propria squadra, allora meglio che lo avremmo vinto noi. La porta socia del calcio a Napoli lo si capisce anche dai festeggiamenti nelle altre città”

Mister, domenica sera è stata una notte storica. Cosa le resta diquella serata?
L’immagine che porterò sempre nel cuore è vedere l’estensione delle tribune festanti, fino ai piedi del vulcano, perché si festeggiava dappertutto. Io guardo sempre di là, quando giro per la città, perché da un lato ci sono le case, da un lato c’è l’infinito, e vedere questo colore, questa gioia ci ha reso soddisfatti”

Che cosa possono dare queste 4 gare?
“Molto, perché abbiamo l’obbligo di dare il massimo pe il nostro status di professionisti. Noi ci dobbiamo imporre di dare il massimo, perché dobbiamo avere disciplina per il lavoro che si fa. Lo abbiamo dimostrato e dobbiamo continuare così: la gente lo merita, la società lo merita e dunque si torna a parlare, dopo tanti festeggiamenti, di calcio giocato, che è quello che sappiamo fare meglio”

Avete parlato di programmi?
“Ho già riposto, le ripeto quello che ho detto prima. E’ la società a gestire tutto, non posso passare davanti”

Lei, dal primo momento, parla di percorso, ed è un patrimonio importante che lascia a Napoli. E lei è soddisfatto dal confronto di ieri sera?
“Quello che mi ha fatto più piacere è avere avuto la possibilità di dare tutto me stesso, perché la società ha fatto un grandissimo lavoro di riorganizzazione della squadra; quando io, ieri sera, parlo di fare due passi corretti, mi riferisco a vincere e valorizzare la rosa. Lo abbiamo fatto, per cuoi il nostro futuro è brillante, e il riferimento a questi due passi riguarda i miei 2 campionati, a come abbiamo giocato e al lavoro della società. Io ho avuto la possibilità di lavorare con dei giovani carichi di responsabilità, che possono anche aprire un ciclo. Poi, sull’incontro… sono soddisfatto della bella serata, il presidente sceglie dei bei vini anche se intendo e ne capisco poco. Io ho detto quello che dovevo dire”

Si può dire…
“No, non si può dire dell’incontro di ieri, che ho fatto delle richieste della società. Io con lei ho timore: è bello grosso”

Bianchi ha detto che lei ha capito Napoli. Napoli ha capito anche lei? E allora, per l’ appaluso, ci dice la formazione?
“Per me diventa impossibile, essendo uno abbastanza rigido ai festeggiamenti e all’allegria per la fatica che è stata fatta nella preparazione del mio lavoro, e lo so che sono fatto male, ma quando si tratta di Napoli, del suo sole, della sua gioia, è difficile restare indifferenti: la tua pelle diventa azzurra. Io quando inizio a lavorare, difendo la società, i giocatori; poi si va a lavorare anche sul rapporto con l’ambiente, perché si tratta di Napoli, è un ambiente bellissimo; con il presidente, le prime volte che sono arrivato, cercavo di far riesplodere l’entusiasmo allo stadio e di far riesplodere la piazza. poi, io riconosco che la gente è sempre stata al nostro fianco, e alla fine ci hanno fatto vedere di cosa sono capaci. E’ una cosa bella, che per me ripaga le notti insonni ad amare il Napoli, perché ho dato rutto me stesso, anche qualcosa in più, per cui sono felice ora, a modo mio”

Ci dice la formazione?
“Ve la devo dire tutta? Secondo me è bene essere corretti, nel senso che bisogna dare spazio ai giocatori che hanno giocato poco; ci saranno 2, 3 cambi a partita, poi contro l’Inter si fa un ragionamento differente, e poi arriveremo all’ultima partita. Ma non so i nomi di quei 2-3 cambi! Ditemi voi, date una mano. Io devo pensare a questa cosa qui: gioca Berezsynski, perché Di Lorenzo può riposare una gara

Lei ha smorzato gli entusiasmi. Quando ha capito di essere vicino al tricolore?
“Non è solo un momento, son tanti. Da quando sono arrivato, si parlava di costruzione, e allora è facile per me rispondere, perché sulle casacche ho fatto mettere quel motto: “Sarò con te, e tu non devi mollare”!. La canzone poi parla di un sogno del cuore. Dunque, le nostre intenzioni era di raggiungere quel sogno, perché quando alludete al fatto che io fossi scettico a inizio anno, a me non piace e poi risponderò. Perché, quando mi domandaste se ero felice della squadra che era stata costruita, io rispondevo di sì. E voi, sui giornali, dicevate che ero scettico: io mi sono ritagliato questi articoli perché mi ricorda il percorso, e nel percorso c’erano anche i timori, i dubbi sulla nostra squadra, non solo la gioia che abbiamo dato. La mentalità che abbiamo costruito nel modi di allenare, nel modo di frequentare l’ambiente, nel modo di scrivere i messaggi ai giocatori in palestra, sui muri, ma le mie intenzioni era di raggiungere quel sogno”

A Napoli si parla sempre di Sarri, lo ha evidenziato anche lei. Lei potrebbe superare 91 punti: è questo l’obiettivo di questa squadra?
Quando una squadra ha basato la sua felicità su quello che accade in campo, poi bisogna giocare le partite perché è lì che noi lavoriamo, è lì che sentiamo gli affetti. Anche perché ci saranno stadi pieni, con pezzi di cuore azzurro dove andremo a giocare, per cui bisogna farlo bene: è una cosa difficile e anche un po’ nuova, perché dovremo alternare i festeggiamenti, ma dovremo anche giocare del bel calcio come sappiamo fare. Abbiamo chiuso questo discorso in anticipo, eppure contro la Fiorentina siamo statti perfetti per voglia, perché forse, dopo due giorni di festeggiamenti, ci si aspettava una squadra scarica, invece non è stato così”

L’incontro di ieri è stato importante e credo che ieri sera ci sia stato un passo avanti per il suo futuro a Napoli. Che ne pensa?
E’ chiaro che fare riunioni nei ristoranti di Napoli dove si mangia bene, è difficile parlare di lavoro perché la bocca è sempre piena. E’ tutto molto chiaro, ma i dettagli è giusto che siano esposti dalla società, perché io non sono più grande di loro, dunque tutte le domande sull’incontro avranno questa risposta da me. Parlerà la società dell’incontro di ieri sera, è una loro prerogativa, è corretto così; io penso solo a lavorare e a finire bene la stagione”

“Grazie, troppo gentili. Faccio anche un applauso a voi”

Spalletti viene introdotto da un applauso da tutta la sala stampa

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