De Laurentiis al premio Bearzot: “Contattai Spalletti già anni fa e mi disse no. Usai i nomi di Conceiçao e Allegri per depistare”

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto a margine del premio Bearzot, conferito per l’occasione all’allenatore dei partenopei Luciano Spalletti. Questo è quanto raccolto da Tuttomercatoweb.

“Abbiamo iniziato dal basso. Nel 1996 avevo immaginato di entrare nel mondo del calcio e tre anni più tardi mi presentai con 125 miliardi di lire davanti a Ferlaino, che mi fece causa (ride, ndr). Me ne ero dimenticato anche perché i miei figli si stavano laureando a Los Angeles. Nel 2004 andai a Capri per le vacanze, non sapevo che il Napoli fosse fallito. Vidi che Gaucci voleva rilevare il club per 5 milioni. Quando ho saputo, contro il parere di mia moglie e di mio figlio Luigi, che voleva impadronirsi di Hollywood, andai avanti e gli dissi: “Figlio mio, cosa vuoi che sia il calcio rispetto al cinema che è così complesso. Così è iniziata quest’avventura bellissima partita 18 anni fa. Ricordo che da Los Angeles andavo in questi campetti del Sud a prendere sputi in testa e a chiudermi negli spogliatoi, pensai: pensa che passaggio di carriera… La mia famiglia contentissima (ride, ndr). Alla fine mia moglie è diventata tifosa, si strappa i capelli quando c’è Napoli, non si può vedere la partita con lei, io invece sono più ‘inglese’ nell’approccio”.

Spalletti? Sono felice per il premio che ha vinto. La mia è stata una felice intuizione, ho dovuto depistarlo. Gattuso in quel momento non si sentiva bene e andai a Milano al Bosco Verticale per incontrare Luciano, che avevo già contattato prima che andasse alla Roma e disse di no. Venne ad aprirmi e gli dissi: ‘Luciano ho un grosso problema, se non si dovesse sentire bene Gattuso ho bisogno di te’ .E lui: ‘No, a giugno vengo’. Alla fine gli strappai un sì anche per l’immediato se necessario. Poi siamo andati avanti fino a giugno perché sono un gentiluomo e non ho voluto esonerare Gennaro. Forse sarei andato prima in Champions se l’avessi fatto. Nel frattempo per depistare tutti passai per Conceiçao, per Allegri che venne per quattro volte a farmi lezione di calcio nei miei uffici e poi alla fine venne il bravo Luciano a riportarci tra i primi tre in Italia e anche quell’anno, lo scorso, poteva accadere qualcosa di diverso. Scudetto? Se le regole del calcio fossero diverse forse lo scudetto lo avremmo vinto già altre volte. Spalletti resterà a Napoli. Partenza dei big? C’è sempre la proposta indecente…i numeri li fanno gli altri. Noi aspettiamo. Sono dei ragazzi straordinari. I miei contratti sono unici, vengono dal cinema, quindi nessuno si muove se noi diciamo di no. Vedremo”.

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