Home Copertina Gollini a KKN: “Ero vicino al Napoli già in estate! Ho sempre...

    Gollini a KKN: “Ero vicino al Napoli già in estate! Ho sempre visto questa piazza con ammirazione. Il gruppo e lo staff mi hanno fatto sentire a casa”

    Pierluigi Gollini, portiere del Napoli, è stato intervistato nel corso della trasmissione Radio Goal, in onda su Radio Kiss Kiss Napoli.

    “Entusiasmo? Sicuramente. C’era stato un avvicinamento in estate. Per me c’era la trattativa di Firenze abbastanza avviata, loro erano pronti mentre il Napoli aveva altre priorità come la trattativa per Navas. Oggi sono felicissimo di essere qua, ho sempre visto a questa piazza con ammirazione e per l’amore che trasmette alla squadra”.

    “L’abbraccio con Osimhen? Gli avevo detto di farmi vedere di essere un leone! Lo ringrazio per avermi abbracciato dopo il gol, bbiamo legato in maniera naturale, credo sia un gesto per darmi il benvenuto. Gli italiani li conosco molto bene, poi c’è Ndombele che era compagno al Tottenham, poi ho giocato contro alcuni, per cui ho legato benissimo”.

    “La parata su Raspadori? Il mio miglior momento con la Fiorentina. Ora sono qua, boh, forse il destino. Si vedeva che il Napoli era partito molto forte, allora eravamo alla terza giornata. All’epoca i tifosi del Napoli mi avevano maledetto, spero che adesso possa regalare loro alcune gioie”.

    “Che gruppo hai trovato? Ho visto una famiglia, anche grazie alle persone che ruotano intorno al club come lo chef e i massaggiatori. Quest’accoglienza ti aiuta molto e ti fa sentire a casa, queste persone giocano un ruolo fondamentale. Ho trovato un gruppo maturo, tranquillo e solido e per me è stato semplice inserirmi”.

    “Le parole di Spalletti sulla matematica? Io sono nato a Bologna e cresciuto a Ferrara, poi sono andato a Manchester… La chiave è pensare partita per partita, credo sia la forza di questo gruppo. Se riusciamo a fare cosa la squadra ha dimostrato nel tempo ci possiamo aspettare tante cose al futuro. Il Milan sta attraversando un periodo difficile dopo essere stato campione d’Italia, perciò è giusto che il mister trasmetta di andare passo dopo passo”.

    “Festeggiamenti? Me ne hanno parlato pochi, mi hanno detto di una possibile festa. Conosco la cultura napoletana da italiano, però posso immaginare che sia una cosa bella e grande.”

    “Il Napoli è la squadra più vicina alla Premier? In Premier, escluso il City che fa qualcosa di unico, ciò che differenzia è il livello di agonismo, un qualcosa che ho trovato anche qui. Noi abbiamo un livello impressionante, è elevato in tutti i giocatori. Ho avuto l’impressione di essere in una gran squadra e con tanta fiducia. Abbiamo tanta intensità e questo ci accomuna al calcio europeo, le squadre di Germania e Inghilterra giocano con agonismo e intensità”.

    Spezia-Napoli? Non ci sono partite facili, poi fuori casa può succedere qualcosa. È uno stadio ostico, con un pubblico molto vicino che sarà molto caldo. Poi quando sei primo tutti sono col coltello tra i denti per vincere la partita. Credo però che il Napoli andrà a La Spezia e si farà trovare pronto”.

    “Il Napoli può diventare la mina vagante della Champions? La competizione è difficile e competitiva. Noi possiamo scendere in campo con spensieratezza, senza aver paura di nessuno e di giocare le nostre carte. Con il nostro talento ce la possiamo giocare con chiunque”.

    “Il fatto che il Napoli abbia due tra i migliori portieri italiani? Sono felice che il Napoli abbia fatto le scelte giuste. Concordo sul fatto della scuola dei portieri italiana, dal punto di vista tecnico è la migliore. La vecchia scuola italiana è rimasta ferma su certi punti, perché il calcio è diventato più europeo. Oggi il portiere è dinamico e gioca con i piedi. Su alcune cose bisogna prendere da altre scuole, ma se si tratta di tecnica quella italiana è ancora la migliore al mondo”.

    “Non bisogna mai smettere di sognare? All’Atalanta giocavamo col pensiero di potercela giocare con tutti ed è giusto farlo anche al Napoli. Bisogna essere realisti ed andare step by step. Bisogna pensare partita per partita e dobbiamo giocare le partite come fossero delle finali. Quando si va in campo in Champions bisogna pensare di potersela giocare con chiunque”.

    “Il 7 maggio con la Fiorentina… Ne avevamo parlato con qualcuno oggi a colazione, l’ho scoperto solo adesso. Spero che quella data possa essere una splendida giornata indimenticabile”.

    “Ringrazio tutti i tifosi del Napoli per l’accoglienza, mi hanno fatto sentire a casa. Vi ringrazio di cuore perché ci son aspetti che vanno oltre l’essere umano che non hanno prezzo. Ringrazio tutti”.

    Exit mobile version