Spalletti in conferenza: “Udinese gara difficile. Episodi arbitrali? Non ci riguardano. Kvara sente ancora dolore. Anguissa? Dopo il rinnovo ci siamo parlati…”

Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, parlerà in conferenza stampa alle ore 15. Sarà un appuntamento molto interessante, visto che gli azzurri andranno in contro all’ultima sfida ufficiale del 2022, contro l’Udinese. Una sfida tutt’altro che semplice. Ci sarà però tempo per parlare della sosta per il Mondiale e fare un resoconto del cammino percorso fino ad ora. Come di consueto, MondoNapoli fornirà la diretta testuale dell’evento.

“Ha fatto leva sulla vittoria dell’Empoli o sul +8 sul Milan? Non cambia molto, facciamo le stesse cose. Ci interessano quelle cose lì, è il nostro mestiere. Noi dobbiamo aver chiaro il nostro percorso giornaliero. La partita con l’Empoli ci ha creato difficoltà, ma che abbiamo vinto meritatamente e condotto per lunghi tratti. A volte siamo stati lenti, ci sono state create delle difficoltà perché l’Empoli ti sa mettere i bastoni tra le ruote. Loro sanno fare calcio. Poi è chiaro che si pensa alla prossima. Ci sono due allenamenti dopo una partita simile: si fanno vedere gli episodi salienti e quello che succede la prossima partita. Poi se viene il pareggio di una concorrente ci fa sicuramente piacere, ma non dobbiamo basarci su questo, ma sulla qualità del nostro calcio che abbiamo fatto vedere, sulle caratteristiche che tutti apprezzano e che ci portano dei benefici per come esprimiamo calcio. Di tutto il resto, degli episodi al di fuori del calcio che vogliamo fare gli si dà un’occhiata, ci si rende conto di che roba sia, ma abbiamo il nostro sguardo orientato verso il nostro percorso. È presto perché un episodio sia favorevole o sfavorevole. Mancano 72 punti, è importante allenarsi giorno dopo girono, qui e ora”.

“La gara con l’Udinese? Conosco Sottil, ha avuto questo vantaggio. So che carattere ha, già da allora si vedeva che sarebbe diventato un grande allenatore. Questa è una partita difficile, non trappola. Proprio perché ora sembra che l’Udinese sia una squadra di secondo livello, mi sono appuntato i loro risultato contro la Roma, la Fiorentina, l’Inter e la Lazio. Hanno ottenuto grandi risultati e qualcuno la reputa una partita facile. I miei ragazzi non la pensano così”.

“Come si chiude in bellezza la stagione? Il rinnovo di Anguissa? Le difficoltà della partita saranno tante, perché abbiamo valutato le loro abilità nel contropiede e nel creare le situazioni di difficoltà quando ribaltano il campo. Da un punto di vista di gestione se pensiamo che domani sia la partita che ci permetterà di andare in vacanza è un pensiero da dilettanti. Se pensiamo che poi ci permetterà di affrontare il periodo duro dopo la sosta siamo dei professionisti. È una gara da attaccare, da sbranare, è questo l’atteggiamento di un professionista. Quando Anguissa è uscito dall’ufficio del direttore ci siamo salutati e gli ho chiesto se fosse contento del rinnovo. Mi ha detto che sarà contento se vinceremo domani, il contratto verrà di conseguenza. Poi era contento anche di quello e mi ha fatto piacere. Questo fa intendere un ragionamento da calciatore top”.

“Pericoli? Meglio essere disponibili ad affrontarli se verranno, ma non a richiamarli. Bisogna attaccare tutto con il sorriso del nostro gioco. Sappiamo far girare palla veloce, noi andiamo sopra queste cose. Molte squadre sono in lotta, le più titolate sono tutte davanti, sarà una guerra serrata. Come si spunta? Si va lì e si gioca al massimo della velocità, e si fa vedere a tutti quello che abbiamo fatto”.

“L’Udinese è la finale di un percorso? Chiude un primo ciclo, perché poi ce ne saranno altri due. Ci aiuterà a migliorare nel periodo della sosta, perché il tempo a disposizione va usato bene. Questo periodo ci fa comodo, ci sono molte varianti. Le cose che si dicono sono statistiche da dimostrare, il resto sarà allenarsi nel miglior modo possibile. Insieme ai vertici del club abbiamo programmato quel che pensiamo sia il meglio e se si atteggia in una maniera corretta sarà il tempo per migliorare ulteriormente”.

Kvaratskhelia? È ancora out. Quando arriva a quel livello di pressione sente ancora male. Ci sono altri giocatori che hanno dimostrato delle qualità, magari non a quel livello perché tutti lo individuano come il nuovo fenomeno del calcio mondiale”.

“L’Udinese può disturbare le grandi? Sì, ha la stessa matrice delle società che sanno fare calcio. L’Udinese è un club che riesce a prendere i migliori calciatori che ci sono sul mondo, e quando è iniziato il campionato, Giuntoli parlava di loro come una grande squadra. Conoscevamo la situazione, poi lui è più attento di me”.

“Come lavorerà sulla testa dei ragazzi durante il Mondiale? Ci saranno delle dinamiche che andranno affrontate con semplicità, giorno dopo giorno, in base alla reazione. Quel periodo ci servirà per mantenere una condizione di comportamento e risultati. Si farà bene il nostro mestiere, stando addosso a chi la interpreta in maniera troppo vacanziera. Io faccio l’allenatore, parlo con loro di mestiere e cerco di migliorarli giorno dopo giorno. Ci sono quelli che magari vedendo dal drone hanno tirato degli ottimi pezzi in allenamento. Saremo intorno ai calciatori a dargli il meglio affinché possano dare soddisfazione al pubblico”.

“Panchina? Deriva dal fatto che siamo quelli che hanno fatto giocare più elementi di tutti. La forza viene dalle capacità, la rosa è forte e i calciatori hanno dimostrato di essere professionisti e intelligenti in quello che deve essere il loro modo di interpretare il ruolo e la professione che fanno. Poi bisogna vedere come riusciranno ad allenarsi dopo 4-5 giorni che non giocano, è lì che fa la differenza. Loro sanno come fare, parlare con loro mi viene più facile perché lo faccio spesso. Si parla di campo, della partita, è il nostro mondo. Ci aspettiamo le stesse risposte, dei ragazzi interessati alla causa e a voler bene alla città”.

“La sosta invernale? Non lo so, bisogna confrontarci con le cose. Poi di volta in volta trovare la soluzione. Poi verrà fuori qualcosa perché siamo andati a visionare per certi versi. Altri dubbi ci erano venuti, noi abbiamo secondo me uno dei migliori preparatori. Sinatti lo conoscevo da fuori e già mi piaceva. Lui sa come fare, ha una semplicità e naturalezza fanno specie in questo mondo. Poi lavorandoci insieme è una roba di sintesi e si va ad acchiappare il meglio. Sono contento di lavorare con lui. Episodi arbitrali? Le polemiche arbitrali non ci riguardano, si ritorna lì. Noi vogliamo fare calcio, una roba interessante che coinvolga il sentimento dei nostri sportivi. È lì che si fa piacere. Si possono fare le statistiche sul rigore, si possono prendere i giornali e vedere che ne dicono. Mi sembra simile a quello che prendemmo contro il Lecce. Però ritorno a fare la chiusura per come abbiamo iniziato, le polemiche non possono interessarci”.

“Si parla di polemiche, ma i numeri parlano chiaro… Domani dobbiamo riandar fuori dallo spogliatoio e riproporre le stesse cose. Dobbiamo replicarle, così come dalla prima amichevole. Dobbiamo tirare fuori la qualità e il sorriso del gioco e tentare di stare nella metà campo avversaria perché ci piace di più. A volte c’è da soffrire e fare cose differenti, ma sempre con il proposito di tornare di là”.

“Percepisce la soddisfazione della città? Si sente orgoglioso del progetto? Certo, domani sentiremo tanto, visto che saranno in 50000. Siamo entusiasti di sapere che il Maradona sarà pieno. Il boato dello stadio è come la borraccia che viene lanciata al ciclista prima della salita, ti permette di ottenere quell’energia che fa la differenza. Sono i tifosi a stare con gioia e uniti a vivere questa passione. È una vittoria loro più che nostra. Siamo felici di questo e speravamo di coinvolgerli e andare avanti insieme. Sono contentissimo, non si vede?”

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