RILEGGI LIVE – Spalletti: “Voglio restare a Napoli un altro anno. De Laurentiis ha dimostrato grande sensibilità. Mertens e Osimhen? Devo valutare anche da allenatore”

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, alle ore 15 terrà la conferenza stampa che anticiperà il match Napoli-Sassuolo. Occasione per chiarire un momento parecchio difficile. Come di consueto, MondoNapoli fornirà la diretta testuale.

“Certezze? Le certezze di questa settimana sono quelle tracciate dal presidente. Si parla di lui come un caterpillar, ma ha dimostrato grande sensibilità nell’unire il Napoli calcio, quel corpo unico che ha dato grandi soddisfazioni nel corso della stagione. È stato presente negli allenamenti. La sua presenza dà stimoli, ha parlato con tutti a queste cene, si è soffermato ai tavoli dei ragazzi. Si riparte da questo gruppo compatto, forte, unito, che vuole raggiungere l’obiettivo di inizio stagione che era la Champions. Non abbiamo parlato del futuro, siamo tutti molto proiettati e determinati a fare bene questo 4 partite visto quello che è successo ad Empoli. Il presidente ha a cuore questo, ha trasferito questo messaggio qui”.

“Anno prossimo? Se mi parla di futuro, il mio futuro è la partita di domani. Se poi mi parla della mia professione, è quello di avere un altro anno di contratto, e voglio restare l’allenatore del Napoli. Mi sento benissimo in questa città, in questo ruolo, per cui non vedo che problema potrebbe esserci. Se poi mi attribuite ad un futuro per i prossimi due anni è differente. Quando si parla di futuro andiamo sempre ad avere come riferimento il futuro immediato. Quel che verrà dopo riguarda la fine del campionato”.

“Come sta Spalletti? Non sono stato contento del risultato dell’ultima partita, come non lo è nessuno. Però poi bisogna fare, tecnicamente si dice zoom out, si fa zooming quando focalizzi una situazione e dici quel che ti pare, ma si fa uno zoom out quando si prende quello che succede sempre. Io mi sento benissimo nella situazione. Eravamo stati bravi a creare una chance importante ma non siamo stati capaci di sfruttarla. Però poi se si fa zoom out e si guarda nella sua completezza, io ci sto benissimo in questo risultato qua perché siamo in lotta per la Champions a 4 domeniche dalla fine. Siamo tranquilli di aver fatto il nostro lavoro”.

“Aspettative? Mi aspetto una reazione corretta per cosa è avvenuto, anche se dentro quel risultato lì ci vedo molte cose fatte bene, poi altre fatte male. Sono quei 10 minuti che costano molto dove ci sono stati degli errori tecnici che abbiamo analizzato, siamo stati lunghi e abbiamo preso ripartenze che non dovevamo prendere. Si guarda quello che è successo, si fa vedere alla squadra cosa non dobbiamo ripetere. Poi quando arriva un risultato del genere vengono fuori le manfrine, queste situazioni di minestre riscaldate che si tirano sempre fuori. È successo che abbiamo perso una partita che non dovevamo perdere, ma nel calcio ce ne sono tanti di risultati che hanno ribaltato qualsiasi logica. Si fanno le cose con professionalità ed attenzione, il presidente ci ha dato una mano e poi vogliamo vincere la partita”.

“Ingolosito? La squadra in alcuni momenti aveva giocato un calcio fantastico ed era riuscita a reagire alle sconfitte. Per cui secondo me bisogna spingere sul gas e rendere responsabile e partecipativa la squadra. Poi non ce l’abbiamo fatta perché abbiamo perso punti per strada, è successo ad intervalli che potevano essere portati a casa. Bisogna rendersi conto della realtà ed accettare il risultato, non portando questa delusione ad oscurare il fatto di essere in lotta Champions dalla prima partita, che è il nostro obiettivo, riuscendo a mettere fuori squadre di un livello che ora sembra che facciano un grande campionato. Però la delusione di non aver partecipato fino in fondo a questa lotta è successa e ci dispiace, specie per i nostri sportivo che ci sono vicino, ci hanno fatto sentire importanti fino all’ultima partita”.

Mertens e Osimhen insieme? Valuto in maniera positiva, hanno fatto delle buone giocate. Sono due calciatori problematici per le difese avversarie, poi è chiaro che sono un tifoso di Mertens in quanto calciatore, ma sono anche allenatore e devo pensare ad un equilibrio. Dentro la partita, quando ho detto che nell’analisi qualche volta siamo stati bravi ad essere corti. Mertens ha altre caratteristiche rispetto ad un centrocampista. Dobbiamo essere più bravi a tener palla durante la partita, a non subire ripartenze. Però domani possono benissimo giocare insieme. Sarà una partita scomoda perché loro giocano a calcio. Dipende da chi terrà palla, se la tengono loro sarà difficile, se la teniamo noi sarà invertita. Ma possono giocare insieme”.

“Tifosi? I nostri rapporti con loro non cambiano. È difficile venire qui e non essere innamorati come me del Napoli. Pur essendo amareggiati hanno la reazione del tifoso dispiaciuto, sono innamorati della maglia, vogliono dargli un sostegno. In un momento difficile come questo, mi auguro sempre di trovarmi davanti ad un tifoso del genere, ad un tifoso che reagisce in questo modo. Vorrei sempre avere a che fare con gente simile. Sono reazioni belle anche se dispiaciute, sono di facile lettura: vogliono bene al Napoli”.

“Corriamo di meno? Fa parte del discorso tecnico tattico fatto prima. Quando sei in fase offensiva e resti con un calciatore in più sulla linea della palla e non riesci a gestire l’uomo contro uomo e gli avversari ti costringono a fare 100 metri all’indietro, davanti all’occhio dello spettatore appare come un momento di difficoltà della condizione fisica della squadra. Ma non è così, è una cosa tattica. Se non hai le distanze giuste devi saper fare la riaggressione, altrimenti rischi. È una scelta che abbiamo fatto, non mi piace un calcio dove si sta dentro l’area di rigore a difendersi. Se prendiamo tante ripartenze, può sembrare che siamo meno in condizione, ma i nostri dati non ci danno delle risultanze di differenza a cosa dovrebbe essere la normalità”.

Meret? Sta come tutti quelli che commettono un errore. Ho commesso anch’io l’errore di chiedergli di giocare sempre con i piedi anche se lui vorrebbe buttarla via. È una questione di impostazione mentale di cosa deve fare. Secondo me il portiere, se non lo è già, diventerà un giocatore di movimento, non deve solo parare. Il portiere deve iniziare l’azione, e non lo dico io che sono anziano, ma i giovani che vengono qui. Ti vengono addosso, quindi cercano tutti il portiere bravo con i piedi. Per migliorare questa qualità si può sbagliare, e quindi è un errore come tanti. Il primo errore è mio, poi qualche suo compagno vicino doveva farsi vedere, anche loro sono chiamati in causa. Poi ci sono quelli che dovevano recuperarla prima, siamo tutti coinvolti. Il calciatore ha lavorato nella maniera corretta. Domani può essere scelto ancora lui oppure Ospina”.

Demme? Sta bene, domani può essere scelto. È un professionista eccezionale e un ragazzo intelligente. Ha delle qualità facili da individuare. Sa giocare la palla, è uno per quella che è la sua stazza forte fisicamente, ti viene addosso, naturalmente lo fa con la stazza che ha, poi non puoi chiedergli di andare a prendere i rinvivi avversari. Ci mette qualità, può fare il mediano basso e il centrocampista. Lui si ritrova in più zone, è molto disponibile al sacrificio”.

Di Lorenzo? È uno di spessore. Va nell’extra, super forte, va in over in tutto quello che fa. Va alla ricerca di cose nuove, soluzioni nuove, te la trova da solo quando gioca. È un leader anche se di quelli taciturni. È uno che avercelo è differente che non averlo. Domani bisogna valutare bene, Zanoli ha fatto il suo e ha fatto vedere di essere forte e di fare cose che somigliano a quelle di Di Lorenzo, ma ha bisogno di esperienza in più. Bisogna valutare la reazione di oggi, Di Lorenzo è andato bene, ma essendo molto diretti è una cosa che sceglie lui, perché nella delicatezza di quello che è il problema è lui che deve sentire tranquillo, perché al momento non è come prima che gli succedesse”.

“Da cosa si riparte per l’anno prossimo? Dobbiamo fare un passo per volta. Dobbiamo stringerci intorno al nostro obiettivo, ora questa qualificazione in Champions è molto di più. Quando eravamo primi era il momento di parlare d’altro, ora è momento di parlare di questo e della partita di domani che sarà difficile, anche difficilissima se non la affronteremo bene. C’è la possibilità di essere qualificati e salire sul pullman della competizione più bella del mondo. È una cosa bella che dobbiamo far vivere ai nostri tifosi”.

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