Il centrocampista del Napoli, Fabian Ruiz, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano sportivo AS. Lo spagnolo ha toccato tutti i temi riguardanti gli azzurri e non solo, queste le sue parole: “Napoli è una città meravigliosa! Non so veramente dirti cosa non mi piace: ha posti fantastici, si mangia benissimo ed il calore della gente mi ricorda la mia Andalusia. All’inizio non è stato facile ambientarmi in un nuovo paese, ero davvero molto giovane. I compagni mi hanno dato una grossa mano, l’aver appreso subito bene la lingua inoltre è stato di grande aiuto. Napoli adesso è la mia seconda casa e ringrazio tutti per l’affetto che mi dimostrano ogni giorno.
Mertens? E’ uno di quelli che mi aiutò appunto ad ambientarmi. Il nostro legame si è rafforzato sempre di più, adesso siamo sempre insieme. Dries è ormai diventato uno di famiglia. Posso dire quasi la stessa cosa di Koulibaly. E’ davvero un uomo di una bontà unica. Aiuta sempre i più bisognosi, senza tirarsi mai indietro. Siamo stati molto felici di vederlo trionfare in Coppa d’Africa! Insigne invece è un leader dentro e fuori dal campo, sia per come vive il calcio sia per il legame indissolubile con la città. Siamo molto tristi del suo addio già annunciato ma purtroppo il gioco del calcio è fatto anche di questi momenti. Ancelotti? Arrivai al Napoli soprattutto perchè mi cercò proprio lui in persona. Mettersi a disposizione di un allenatore come lui, è un’immensa gratificazione. Non sapevo che sarebbe passato nuovamente al Real Madrid, allo stesso modo non sono sorpreso che stia facendo benissimo.
Con Spalletti ci sentiamo tutti a nostro agio! Completamente ossessionato dal calcio e dai suoi ragazzi, ci tiene sempre a dirci una parolina in più per tenerci sempre tutti uniti. La compattezza che sta dando al Napoli è davvero formidabile, lo dimostriamo in campo: sappiamo sempre cosa fare col pallone. Il suo 4-2-3-1 mi ha dato nuova vita! Mi piace tantissimo, poi avere al mio fianco uno tra Lobotka ed Anguissa è sicuramente rassicurante. Le loro grandi capacità difensiva mi permettono di riaffacciarmi costantemente in avanti per concludere l’azione.
Il Coronavirus mi ha fermato già due volte ma, per fortuna senza troppi intoppi. Anzi, quando poi sono tornato a giocare, mi sembrava di non essermi mai fermato. Prima di essere contagiato ero un po’ sottotono, al mio rientro giocai diverse partite ad altissimi livelli. Ne parlai anche con i medici che, effettivamente, non riuscirono a spiegarsi questo strano fenomeno.
La sfida tra Napoli e Barcellona sarà affascinante anche solo per il ricordo di Maradona! Vogliamo onorare, nel nostro stadio, il match contro la squadra che lo ha portato in Europa. La sua scomparsa è stata molto dolorosa per il mondo del calcio ma soprattutto per noi che giochiamo qui, nella sua città. Abbiamo sentito sulla nostra pelle l’infinita tristezza dei tifosi ed è per questo che vogliamo rendergli omaggio sul campo. Inoltre abbiamo un conto in sospeso con il Barcellona, l’ultima sfida finì 3 a 1, un risultato ingiusto che ancora non abbiamo digerito del tutto. L’interesse di squadre come i blaugrana mi lusinga tantissimo. Dopotutto a chi non farebbe piacere tornare nel proprio paese, è casa mia. Tuttavia al momento non c’è proprio nulla di concreto, ed è per questo che concentrerò tutte le mie forze solo ed esclusivamente sugli azzurri“.
Arriviamo alla sfida carichi come non mai! L’inizio di forma scoppiettante è stato frenato dal Coronavirus e dagli infortuni, proprio come già accadde con Gattuso. Adesso ci siamo ripresi e vogliamo lottare fino all’ultima partita per lo Scudetto. Festeggiare un trofeo così importante in questa città sarebbe un sogno. L’ultima Coppa Italia che vincemmo era nel 2020 in piena pandemia. Il non aver potuto festeggiare con tutti i partenopei ci dispiacque tantissimo, per questo motivo abbiamo tutta l’intenzione di rifarci“.