Luciano Spalletti, domenica sera, tornerà nella sua casa, al Meazza, contro l’Inter: lì il tecnico ha allenato due anni, riportando la squadra neroazzurra in Champions.
Dopo Roma, Spalletti ritorna in uno stadio che conosce e lì dovrà sentire l’accoglienza del pubblico milanese, che per due anni lo ha sia supportato sia fischiato, per poi salutarlo fra tanti applausi.
E proprio gli applausi si attende Spalletti, che ha rivelato a persone a lui vicine: “Spero non si siano dimenticati del mio lavoro. E’ vero, Conte ha vinto lo Scudetto e merita complimenti, ma in questo trionfo ho dei meriti anche io. Mica se lo saranno dimenticati?”
Spalletti spera di essere applaudito, dato che considera il suo lavoro comunque importante per lo Scudetto raggiunto da Conte che, nonostante il trionfo, è sempre rimasto inviso a quella parte di curva neroazzurra che non gli ha perdonato il glorioso passato juventino.
Con Spalletti è diverso, lui ha ridato l’orgoglio di essere interisti, di saper amare la maglia e di saper prendere decisioni forti: come a Roma, ha escluso il capitano e ha litigato con le mogli dei giocatori, dimostrando che il gruppo viene prima di tutto.
Gli interisti, a differenza dei romanisti, lo ringraziano ancora oggi per aver liberato l’Inter da Icardi, che a un certo punto deve aver pensato di essere più importante della rosa.
Inoltre, Spalletti, quando può, sale a Milano dalla sua famiglia, per cui spera proprio di ricevere applausi all’entrata in campo, per poi riceverne meno a fine gara, magari con i 3 punti in tasca.
Fonte: Il Corriere dello Sport.
