“È già stato scritto, e conviene ricordarlo comunque a futura memoria, che Koulibaly abbia avanzato una richiesta di appuntamento ad Adl, per comprendere gli eventuali sviluppi e magari le esigenze del club: nell’ agenda, che chiaramente va infittendosi, verrà trovato uno spazio libero per inserirci un blitz con Fali Ramadani.
Koulibaly ha un contratto che venne rinnovato nell’ agosto del 2018, sei milioni netti annui, e che scadrà tra ventiquattro mesi: non sono pochi, neanche tantissimi, ma forse gli hanno suggerito di riflettere e di guardarsi intorno. Il Napoli non intende svendere ma quei centottomilioni rifiutati dal Manchester United rappresentano il passato, una condizione economica rigogliosa, un mercato florido e ispirato: è mutato il Mondo, persino dentro ad un pallone, e non si può fingere d’ ignorarlo. Koulibaly è legato al Napoli e a una città nella quale si sente amato, però avverte – probabilmente – anche l’ umano desiderio di rimettersi in discussione o almeno di analizzasi dentro: e quando gli scenari del mercato saranno più decodificabili, cioè immediatamente dopo la fine dell’ Europeo, l’ incontro servirà per attrezzarsi, in vista di trattative che finiranno per essere (come sempre) stressanti.
Impossibile sospettare che il Napoli scenda sotto i sessanta milioni di euro, la linea di demarcazione per il senegalese e per Fabian Ruiz (anche lui scadenza 2023): ma il rischio da evitare, ora, è di ritrovarsi poi nel giugno prossimo ad appena un anno di distanza da un addio a parametro zero. Sono turbolenze già attraversare con Milik, con Maksimovic e con Hysaj, ora con Insigne”.
Così il Corriere dello Sport ha commentato la situazione di Kalidou Koulibaly, non certo di restare all’ombra del Vesuvio.
