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Repubblica – Una giostra da 4 punte ma al centro dell’attacco manca Osimhen

La Repubblica analizza la gara incolore del Napoli e trova nell’assenza di Osimhen il motivo dinuna mancata produttività offensiva nonostante quattro punte:

“Travolti da un insolito pomeriggio, Napoli e Milan si ritrovano frastornati nel gelo di Fuorigrotta. Come in un vuoto di memoria, stentano a riconoscersi in classifica. Il Milan era primo e si ritrova secondo a 17 punti accanto alla Roma e dopo il Sassuolo capolista da poche ore, il Napoli già affondato al quarto posto dalla giustizia sportiva, si rivede al sesto con 14. La prima reazione è del sanguigno Gattuso: attrezza la formazione più spregiudicata. Un 4-2-3-1 che non sconvolge il Milan, pronto alle contromosse. Ha tre ma chiarissime idee. Pressing molto alto, controllo stretto sui portatori di palla quindi Koulibaly, Bakayoko e Fabian Ruiz per costringere talvolta Manolas ad impostare. E la terza: Theo Hernandez avanzato sulla destra del Napoli. Dove convergono Lozano e Politano, senza che nessuno dei due faccia davvero argine, e dove Di Lorenzo deve rincorrere Rebic. Neanche venti minuti ed il difensore milanista manda al centro un lungo diagonale, girato in rete dalla diabolica testina con codino di Ibrahimovic. Al centro dell’ area è solo Koulibaly, molto distante. Può fare solo da spettatore. È la frustata chebfinalmente scuote il Napoli. La maggiore vivacità di un velocissimo Politano sembra impensierire Theo Hernandez, ha momenti di luce Lozano tra le linee, ma il Napoli non ribalta il rapporto.
Costruisce con molta difficoltà, una traversa di Di Lorenzo ed una chiusura di Donnarumma su Mertens da brevissima distanza, non c’ è altro. Con Insigne braccato da Calabria e forse stanco, il Napoli deve aspetterà la ripresa per l’ ennesimo gol di Mertens, almeno lui. Visto il primo tempo, chissà se Gattuso si sia pentito di aver rivoluzionato il Napoli montando una giostra di 4 punte di statura medio-bassa, mancando il terminale consueto del 4-2-3-1, il gigante Osimhen. Uno che molto collabora alla manovra e cerca la profondità. Poteva essere dall’ inizio Petagna il sostituto, ma Gattuso avrà pensato di abbattere il Milan con un commando numeroso di piccoli velocisti. Non c’ è tempo per riflettere né pentirsi, perché l’ implacabile Ibra già raddoppia, solito assist dalla sinistra, stavolta di Rebic. Si tuffa Mario Rui, rimane in ginocchio Koulibaly, è l’ immagine del Napoli che perde anche Bakayoko, espulso per un secondo giallo, su Theo Hernandez dominatore al pari di Ibra. L’ immagine di un Napoli travolto da se stesso, dopo aver fantasticato la grande serata si ritrova schiacciato in un malinconico sesto posto. E vede ripartire il Milan verso il primo posto, dopo aver dimostrato di meritarlo. Stefano Pioli, il grande assente, può spegnere nel suo studio di Milano il telefonino”.

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