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    Focus – I pro e i contro del ricorso contro le Sezioni Unite

    Il Napoli ha da poco saputo – con nota ufficiale del Coni – che se dovesse presentare ricorso al Collegio di Garanzia, lo stesso si riunirà con composizione ‘a sezioni unite’ per decidere se confermare o annullare la condanna per 0-3 a tavolino con annesso punto di penalizzazione, in seguito allo scorso Juve-Napoli.

    Per comprendere bene la rilevanza di questa scelta, è bene fare qualche chiarimento:

    Il Collegio di Garanzia del Coni è il tribunale di ultimo grado della giustizia sportiva, chiamato a valutare la legittimità della sentenza della corte ad essa gerarchicamente inferiore: quella di Appello.

    Cosa significa? Che lo stesso Collegio, rileggendo le motivazioni con cui sia stata confermata la duplice sanzione al Napoli per non essersi presentato a Torino, non può rivalutare i fatti accaduti ma semplicemente rilevare la legittimità (rigettando il ricorso, confermando la sanzione) o la illegittimità (accogliendo il ricorso, annullando la sanzione) della sentenza in Appello:
    <<Il ricorso è ammesso esclusivamente per violazione di norme di diritto, nonché per omessa o insufficiente motivazione circa un punto decisivo della controversia che abbia formato oggetto di disputa tra le parti>>, Così recita l’articolo 54 del Codice di Giustizia Sportiva, che legittima il Napoli a ricorrere adducendo uno dei motivi sopraelencati.

    La ‘particolare‘ scelta del Coni di convocare preventivamente le 5 sezioni, ovvero 5 separati ‘tribunali‘ (composti da 5 diversi presidenti), tutti facenti parti del medesimo Collegio per giudicare contestualmente il ricorso proposto dai legali del club partenopeo, può considerarsi un’arma a doppio taglio.

    Se è vero che la convocazione delle (appunto) Sezioni Unite è pratica tendenzialmente frequente dal 2014 ad oggi (circa il 36% dei casi di giustizia sportiva vengono trattati dalle S.S.U.U.), la sua giustificazione risiede nella ‘assoluta rilevanza del caso‘, che chiama la giustizia sportiva a dare un impulso, un chiaro segnale ai club che potenzialmente potrebbero seguire lo stesso solco creato dal Napoli nel caso di specie.

    Si è soliti dire, infatti, che una decisione assunta dalle Sezioni Unite, pur se giuridicamente non diversa da una sentenza pronunciata da una sola sezione, assume tutt’altro rilievo: ‘fa giurisprudenza’, in gergo.

    Il senso? La contestuale presenza di tutte le sezioni fa sì che la decisione finale sia il frutto non dell’orientamento giurisprudenziale di un singolo collegio su cinque, ma dell’intera giurisprudenza sportiva in merito al caso di specie, senza lasciare alcun dubbio interpretativo o chances di ribattere alle conclusioni cui si è pervenuti.

    Osservata dalla prospettiva del Napoli (e dei suoi tifosi), la scelta di valutare il ricorso del club azzurro avverso la sentenza di condanna della Corte di Appello attraverso la convocazione delle Sezioni Unite del Collegio di Garanzia può assumere un doppio significato.
    Se da un lato l’unanime parere di tutte e cinque le sezioni dovrebbe essere garanzia di una decisione che riposi su basi solide, assolutamente prive di orientamenti faziosi o politicamente orientati; dall’altra potrebbe assumere le sembianze di un ‘colpo di mano‘, di un mezzo, cioè, a favore della giustizia sportiva per comunicare e quindi dissuadere gli altri club di Serie A dall’intraprende il cammino avviato dal Napoli, finendo così per considerare la sanzione non più ‘giusta’ ma ‘esemplare‘.

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