Sarri: “Sfida col Napoli? Voglio vincere! Mi girano quando dicono una cosa…”

    Vigilia di finale di Coppa Italia fra Napoli e Juventus, Maurizio Sarri ha parlato in conferenza stampa. Le sue parole:

    Che partita si aspetta domani come intensità e qualità? “In 5 giorni la condizione fisica non può migliorare in maniera netta, il momento e le partite sono particolari, sia fisicamente che mentalmente”.

    Dal punto di vista tattico cosa si aspetta? Che Napoli ha visto? Ho visto un Napoli che andava a prendere gli avversari nella fase finale, poi ha aspettato più basso, forse per le condizioni fisiche del momento o del risultato. Solidi quando si chiudono e pericolosi quando ripartono. Vittoria con l’Inter, pareggio con il Barcellona, significa una sola cosa: che il Napoli sa esprimersi a grandi livelli”.

    Dybala falso nove, si può? “Con altre soluzioni non è che abbiamo grandi punti di riferimento. Le posizioni assegnate sono solo difensive, lì in avanti hanno grande libertà. Non abbiamo un attaccante centrale tipo e quindi non possiamo farlo con giocatori che hanno caratteristiche diverse”.

    Finale col Napoli, primo trofeo contro di loro? Come si sente? “Quando sento dire che in Italia non ho vinto niente, mi girano i coglioni. Ho fatto otto promozioni da una categoria all’altra e tutte sul campo. Per i giornalisti abituati a parlare di Champions so che è poco, ma non è stato facile perché le categorie inferiori sono difficilissime e sono contento di ciò che ho fatto. Voglio vincere trofei importanti, il mio sentimento è quello di aiutare i giocatori a vincere, per la società e i tifosi. Non ho retropensieri sulla squadra che andiamo ad affrontare o cose del genere”.

    Contro il Napoli è la finale che avrebbe voluto? È la finale che volevamo perché siamo in finale, non mi importa di altro. Napoli? Nemmeno, serve la giusta cattiveria che mi sento di avere in questo momento”.

    Su Ronaldo: “Bene come il resto della squadra, la condizione fisica non può essere al top quindi si è affievolito. Generoso e quantitativo, buona prestazione”.

    Il messaggio alla squadra? “Dobbiamo dare tutto quello che abbiamo, abbiamo aspettato tre mesi di lockdown per arrivare a giocare queste partite e dobbiamo dare il massimo. Tutta la stagione lavoriamo per questi traguardi e ora dobbiamo tirare fuori quel qualcosa in più”.

    Hai lavorato tatticamente? Rapporti con la squadra? “Il nostro percorso è stato buono, al di là di qualche partita sbagliati. Lavorare in un ambiente in cui la vittoria è abitudine non è semplice, bisogna ricordare a tutti che non è sempre scontato vincere ma un evento eccezionale. Sui risultati resto soddisfatto. Sulla tattica non c’è possibilità di cambiare qualcosa in profondità in questo periodo, le partite saranno anche ravvicinate tra di loro. È stato un anno strano, quando ci sono questi periodi inaspettati della vita dove ti trovi di fronte qualcosa di mostruoso, non ne esci come prima. Puoi diventare migliore o peggiore. Io ho ritrovato i miei ragazzi migliori, aperti. Ho capito in queste settimane di essere più paziente con loro, è necessario e dovuto visto il percorso fatto negli ultimi mesi”.

    Contro il Milan ti ha colpito qualcosa? “Aggressività rara nei primi 25′-30′, partita presa in mano con determinazione e cattiveria che qualche volta ci è mancata. Poi il match è stato condizionato da altri mille fattori”.

    Sfida con il Napoli in campionato, quale errore non dovrete fare? “Facemmo una partita brutta. Ci siamo allungati, allargati, perso compattezza, concesso contropiedi facili ad una squadra di palleggiatori come il Napoli. Non eravamo sistemati in maniera giusta sotto la linea della palla, e non puoi farlo con squadre del genere. Questo non dovremmo farlo domani”.

    Su Higuain: “Vedremo oggi, ma non credo ci sarà. Allenamento differenziato per lui fino a ieri, vediamo oggi come va”.

    Su Ramsey: “Ieri è tornato per 20 minuti con i compagni. Vedremo con i medici e con il ragazzo se riesce per uno spezzone di partita”.

    Mertens. “Chiaro che sarebbe arrivato a questo obiettivo, è un grande giocatore. Prima Hamsik, poi lui, entrambi sono nella storia azzurra. Con le qualità di base che aveva è esploso definitivamente, è un giocatore diverso ora Dries”.

    Gattuso. “Come persona mi piace molto: schietto e diretto. Non sono sorpreso però, aveva fatto molto bene anche al Milan”.

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