MN – Icardi-Inter, la verità shock di Maurito: esclusione dalla chat di squadra e palleggi con gli esuberi, così l’argentino ha deciso di passare alle vie legali

Ha fatto scalpore la notizia, in casa Inter, dell’atto legale fatto recapitare dall’entourage di Mauro Icardi nei confronti del club nerazzurro. L’argentino, ormai fuori dal progetto tecnico, ha provato in tutti i modi a convincere il suo club a concedergli un’occasione, voglioso di restare al servizo di Conte e perseverante nel rifiutare ogni offerta pervenuta alla moglie-agente Wanda Nara.

L’Inter non è tornata sui suoi passi, con il club nerazzurro che adesso rischia, considerati i precedenti, di uscire sconfitta dal faccia a faccia legale con il bomber argentino. La redazione di MondoNapoli ha raccolto alcune parti salienti relative all’atto legale fatto recapitare dall’ex capitano nerazzurro al club:

Il calciatore oppone al suo club scelte fortemente ‘discriminatorie’, ritenendo per prima di cosa ingiustificata la scelta di togliergli la fascia da capitano e l’esclusione dagli allenamenti: “Nel corso della stagione 18/19 al calciatore era stata tolta, senza valida ragione, la fascia di capitano della squadra; esclusione da ogni iniziativa pubblicitaria e di marketing; non assegnazione della maglia numero 9 nonostante 124 goal in 5 stagioni; esclusione dalla chat di squadra nella quale vengono comunicati orari e modalità d’allenamento, con ricezione in privato delle comunicazioni con evidente fare discriminatorio; esclusione dalle preparazioni tecnico-tattiche della prima squadra, senza mai avere la possibilità di essere agli ordini di mister Conte”.

Nonostante il calciatore abbia richiesto il reintegro in rosa, dall’atto si apprende che sarebbe continuato il muro dell’Inter nei suoi confronti, facendo emergere dettagli piuttosto tirsti dei suoi allenamenti solitari: “Icardi è stato costretto a svolgere palleggi e giochi con la palla con Joao Mario ed altri calciatori in esubero, è stato ripetutamente escluso dalle partitelle coi compagni e ha svolto diversi allenamenti con la squadra Primavera”.

L’argentino si appella, nel suo atto, all’art. 7.1 dell’Accordo Collettivo tra società e calciatori, in base al quale ‘L’atleta ha diritto ad attrezzature idonee alla sua preparazione, dignità professionale e a partecipare agli allenamenti della Prima Squadra, ad eccezion fatta di casi simili ai recuperi dagli infortuni’, stessa norma che in tempi recenti ha portato alla condanna di Chievo e Verona per i casi Puggioni e Albertazzi.

Maurito chiede ai nerazzurri, in virtù di quanto successo, l’immediato reintegro in squadra nonché un risarcimento pari almeno al 20% del suo lauto stipendio di 7,5 milioni lordi. Ormai svanite le chances Napoli e Juventus, negli ultimi giorni di mercato ci proveranno i francesi del Monaco. Ma la sensazione è che prevelgano le intenzioni di Maurito di proseguire il suo braccio di ferro coi nerazzurri…

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