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Di Lorenzo si racconta: “Chiamata Napoli un sogno, ecco perché mi chiamavano ‘Batigol'”

Giovanni Di Lorenzo si racconta a cuore aperto. E lo fa al profilo Instagram del Napoli, che ha pubblicato una bella intervista con il nuovo terzino azzurro. Ecco riportate le sue parole: “Vivo in un paesino della provincia di Lucca che si chiama Ghivizzano. E’ un paese piccolo che mi segue da quando gioco. Ultimamente mi stanno seguendo sempre molti più ragazzi, anche giovani, e mi fa piacere. Ho iniziato a giocare a cinque anni nella Scuola Calcio Valdottavo, dove giocava anche mio fratello, vicino casa. Io ricordo che andavo col borsone, più grande di me, l’accompagnavo e iniziavo a tirare i primi calci. Lo ricordo con molto piacere, sono stati anni belli in cui mi avvicinavo al calcio. Averlo fatto diventare ora un lavoro per me è motivo d’orgoglio”.

Su Ghivizzano: “E’ un paesino piccolo, ci conosciamo tutti. Sono andato via a 15 anni, ma lì ci sono i miei amici e quando ho la possibilità di tornare lo faccio subito. Ora anche i più anziani mi salutano con affetto, sono contenti del percorso che sto facendo.

Sull’inizio della carriera: “Sono partito giovane da casa, ma è stata una bellissima esperienza che mi ha aiutato a crescere. Ogni cosa fatta mi ha aiutato ad essere dove sono ora. Come tutti, da piccolo ho cominciato da attaccante. Facevo tanti gol e c’era un dirigente della nostra scuola calcio che tifava per la Fiorentina e mi mise il soprannome ‘Batigol’.

Quando hai capito di poter arrivare in alto? “Forse l’anno della Serie B, con la vittoria del campionato. Ho capito che la mia vita stava cambiando, che stavo entrando in un mondo diverso, a parte: la Serie A. E’ stato quell’anno a farmi capire dove potessi arrivare. Con la chiamata del Napoli ho raggiunto sicuramente un sogno”.

Sugli altri sport: “Mi piace guardare anche il tennis, sono un appassionato, anche se non sono bravo a praticarlo”.

Qual è il tuo cantante preferito? “Ultimamente mi piace molto il cantante Ultimo, sono andato a vedere qualche concerto, mi piace come scrive. Non sono molto bravo a cantare, ma quando sono andato al concerto qualche canzone l’ho intonata“.

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