ESCLUSIVA MN – Orazio Accomando (Sportitalia): “Questo l’anno di Milik. Quagliarella-Napoli? C’è tanto di vero. Su James e Pellegrini…”

Orazio Accomando, giornalista Sportitalia, intervistato dal nostro inviato Matteo Avegrazia, ha parlato delle varie questioni riguardanti il Napoli:

Buonasera Orazio, è ormai risaputo, che il Napoli ha un’accordo di massima con James e Lozano, possono arrivare entrambi?

“Secondo me no. Perchè hanno entrambi un costo elevato, uno per quanto riguarda l’ingaggio, l’altro per il cartellino da pagare. James è un obiettivo del Napoli, come dichiarato dal presidente ADL, che non è solito a spese folli, di voler fare questo regalo ad Ancelotti anche se dalle sue parole non sembra del tutto felice di farlo. Lo farà per alzare l’asticella del suo Napoli, e per accontentare un allenatore, che è tra i migliori al mondo e ha sposato il progetto Napoli, e ora vuole delle garanzie anche sotto l’aspetto tecnico. L’arrivo del colombiano, almeno secondo il mio parere, esclude il messicano, poichè in attacco gli azzurri non hanno problemi. Possono arrivare entrambi solo se partisse uno dei big”.

Restando su James, l’arrivo del colombiano, necessita un cambio modulo?

“E’ una possibilità, tutto dipenderà da Ancelotti che qualche settimana fa, ha dichiarato di voler dare seguito alle dimostrazioni dello scorso anno col 4-4-2. James è un fantasista, potrebbe fare la seconda punta, ma è più un trequartista. Se il colombiano facesse la seconda punta, significherebbe escludere uno tra Mertens e Insigne, quindi dubito che per valorizzare un giocatore che comporterà abbastanza alle casse del Napoli, si vada a sopprimere il talento di chi già hai in casa e che ha fatto benissimo negli anni precedenti. La soluzione sarà quella di cambiare modulo, per due punti: il primo perchè con il 4-2-3-1, che è un modulo che Ancelotti ha usato spesso nella sua carriera soprattutto a Madrid dove ha vinto la “decima”, hai la possibilità di esaltare sia gli esterni, come Callejon ed Insigne, piuttosto che il trequartista, e sia perchè in mezzo al campo, soprattutto dopo la cessione di Hamsik, il Napoli ha dimostrato di essere un pò debole, e arriverà un centrocampista. Mi viene difficile pensare che gli azzurri si fermino ad James Rodriguez, però credo resterà col 4-4-2, per poi passare al 4-2-3-1“.

Il Napoli guarda in casa Roma non solo per Manolas ma anche per Luca Pellegrini, il terzino potrebbe arrivare all’ombra del Vesuvio e potrebbe far bene?

“Potrebbe far bene, ma non credo arrivi. La Roma l’ha ceduto al Cagliari lo scorso gennaio, per permettergli di giocare con continuità e tornare più maturo nella capitale. Non arriverà al Napoli per un motivo ben preciso: I giallorossi cederanno Kolarov, quindi si troverebbero ad investire su due giocatori sulla sinistra, e poichè i capitolini hanno altri obiettivi non possono permetterselo”.

Il presidente De Laurentis, più volte ha dichiarato che è alla ricerca di un attaccante, credi che le parole di ADL possano in qualche modo influire sul vero centravanti azzurro, Arkadiusz Milik?

“Io invece sono dell’opinione che possono esaltare Milik, perchè è uno che ha già dimostrato di non subire la concorrenza degli altri attaccanti del Napoli. Io reputo che il Napoli, prendendo James, possa poi dopo acquistare anche una punta. Lo scorso anno il presidente disse: “Sono io il vostro Cavani“, il polacco quest’anno si è ritagliato uno spazio importante, è stato valorizzato dal gioco di Ancelotti andando in doppia cifra, dopo due stagioni difficilissime con i due infortuni, e questo potrebbe essere quello della consacrazione. Probabilmente tra i quattro giocatori offensivi, è quello che ha più garanzie sotto l’aspetto tecnico e contrattuale”.

Cosa ne pensi del calcio dominato dal denaro, che investe sia giocatori che allenatori?

“Io sono un passionale, un romantico, metto sempre il cuore quando faccio un ragionamento, e preferisco rifiutare “100 euro” pur di stare bene in un posto. Nel caso di Sarri, non è che va a guadagnare molto di più di quello che guadagnava prima, a dirla tutta 1 milione possono fare la differenza nella mia vita, ma per uno che ne guadagna 4 è solo un qualcosa in più, però sono professionisti. Io sono dell’idea che nel caso di Sarri non sia importante la cifra economica, ma la possibilità di esser competitivo; lui ha detto più volte in conferenza stampa “Mi svegliavo la mattina con l’ossessione di battere la Juventus“, Sarri ha vinto poco tempo fa il suo primo trofeo importante (Europa League col Chelsea), la sua scelta è stata dettata dalla possibilità di vincere, nella parte centrale della sua carriera. Per Conte invece è un pò diverso, poichè è pure un discorso economico visto che sarà l’allenatore più pagato in Italia, e per la sua doppia ambizione: vincere e guadagnare bene. C’è anche un’altra analisi da fare: le bandiere in Italia ci sono state, vedi Buffon e Del Piero alla Juventus, Maldini restare per tutta la vita al Milan, Zanetti restare con l’Inter anche quando i nerazzurri non vincevano dall’89’, Totti, che è l’ultima bandiera che ha lasciato la sua squadra, rinunciare ai successi con il Real Madrid e con il Manchester che avevano messo sul piatto offerte importanti. Il calcio italiano ha subito un involuzione, e questo porta a fare discorsi meno romantici”.

Quanto c’era di vero sulle voci di un possibile ritorno di Quagliarella al Napoli? Credi che la pista che porta all’attaccante possa riaprirsi per gli azzurri? Visto che la volontà del giocatore è chiara, figlio di una città che ai suoi giocatori dona il cuore.

“C’è tanto di vero, perchè sono arrivate delle dichiarazioni importanti sia da Quagliarella che da Ferrero. Anche qui c’è bisogno di fare un’analisi: Quagliarella ha 36 anni, ha vinto la classifica marcatori, sta bene, è tornato ad essere titolare in nazionale, e non è cosa poco poichè alla finestra c’è un Europeo, e lui vuole esserci e arrivarci da protagonista. Non accetterebbe Napoli solo per il gusto di tornare ma per un progetto importante, questo non è il momento. Alla Sampdoria ha trovato la sua dimensione ideale, sia sotto l’aspetto della continuità sia sotto quello della libertà, il Napoli invece lotta per obiettivi importanti, c’è da capire se l’attaccante della Sampdoria a 36 anni possa fare al caso delle ambizioni del Napoli, fermo restando che ha dimostrato di essere uno degli attaccanti più forti che abbiamo in Italia anche a 36 anni”.

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