Maurizio Sarri: tra cuore e mente

Ci eravamo tanto amati. Eh sì, mio caro Maurizio: un amore travolgente, passionale, carnal (come si dice a Napoli).

Sono stati tre anni intensi e struggenti, fatto di pianti e sorrisi. Anni in cui non abbiamo vinto nessun trofeo (zero tituli), ma abbiamo imparato molto, soprattutto a livello umano: abbiamo imparato ad amare quel toscano che si sente napoletano a tutti gli effetti, tifoso e amante del Napoli prima che allenatore.

Hai ridato dignità ad un popolo che ormai si sentiva smarrito e confuso, con la bellezza del tuo gioco hai incantato il mondo intero, facendo in modo che uno stile calcistico (il sarrismo) fosse rivoluzionato da un uomo in tutta.

L’ultima partita al San Paolo ti sei inchinato a noi per rispetto e ringraziamento: lì già sapevi che il tuo destino sarebbe stato lontano dal Vesuvio.

Dopo la tua meritata vittoria in Europa League con il Chelsea, non si fa altro che parlare di te.

Amo Napoli, ma la professione può portare a strade diverse” così ti sei espresso ieri ai microfoni a fine gara.

Maurizio noi napoletani abbiamo capito. Come si dice? Ah sì, “buoni si,fessi no“. E noi abbiamo capito che la tua strada sembra essere tratteggiata in bianco e nero, colori così lontani dall’ Azzurro del mare e del cielo.

C’è la Juventus che ti aspetta: la stessa squadra che hai messo in difficoltà per tre anni, che hai battuto all’ultimo minuto allo Juventus Stadium, una squadra così lontano da te e dai tuoi modi di fare, ma che sembra essere nel tuo futuro.

Beh che dire Maurizio, sono stati tre anni meravigliosi, che non si dimenticano facilmente, vederti lì nella gelida Torino sarà un bel colpo a cuore, ma come hai detto tu il lavoro non è questione di sentimenti.

Ed è tutta qui la scelta: cuore e mente.

Noi tifosi abbiamo già scelto. Tu quale scelta farai, caro Mister?

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