Gazzetta: “Ancelotti a vita, nasce il Napoli in stile inglese”

    Geniale. Non solo nel far quadrare i conti, ma anche nell’ impostare la parte tecnica. Poco meno di un anno fa, Napoli era in pena, palpitava per il futuro del proprio allenatore: cosa avrebbe risposto, Maurizio Sarri, alla proposta del presidente? Il pessimismo prevaleva nei sondaggi, l’ addio sembrava sempre più imminente e il gradimento dei napoletani verso Aurelio De Laurentiis era sceso ai livelli minimi. Nel giorno dell’ addio di Sarri, poi, Napoli gli si rivoltò contro, lo riteneva colpevole di aver lasciato andare l’ allenatore che aveva regalato alla gente tre anni di spettacolo puro. Insomma, ci sarebbe voluto davvero un colpo di genio per rimettere le cose a posto. Ed eccola, la genialità. In un paio di ore, De Laurentiis rimetterà a posto le cose annunciando l’ ingaggio di Carlo Ancelotti, l’ allenatore più vincente al mondo. Una mossa da grande stratega, che mette subito a tacere i sarriani più convinti: il Napoli volterà pagina e avvierà una nuova era tecnica.

    UN ANNO DOPO Il rapporto è solido. Lunedì, Ancelotti ha espresso il desiderio di restare a Napoli a lungo, oltre l’ attuale accordo triennale. E ieri, De Laurentiis ne ha condiviso l’ idea. «Vuole rimanere altri 8 anni? Bene, io lo voglio a vita, dovrà essere il punto di riferimento della società e rappresentarla in tutto», ha detto il presidente, citando come modello quello del Manchester United e del suo ex manager, Alex Ferguson, che è rimasto sulla panchina dei reds per 27 anni. A fine stagione le parti discuteranno il nuovo accordo. In questo periodo, le attenzioni sono rivolte all’ Europa League, all’ unico obbiettivo rimasto a disposizione e magari vincerla. Ma anche in caso contrario, l’ allenatore resterà la garanzia e lo scudo per il futuro. Insomma, la gestione tecnica si avvicinerà sempre di più al modello inglese, Ancelotti sarà il manager al quale verrà affidata la responsabilità del mercato. Compito che dividerà con il direttore Cristiano Giuntoli.

    DI PADRE IN FIGLIO Al fianco dell’ allenatore continua a crescere il figlio, Davide, presenza fissa in panchina. È lui che condivide col padre le scelte tecniche, che ne segue gli insegnamenti, un collaboratore prezioso, col quale ha già condiviso le esperienze di Madrid, Parigi e Monaco. Dopo una breve carriera da calciatore dilettante, Davide è entrato nello staff tecnico del papà, prima come preparatore atletico e da qualche anno come secondo. Per il prossimo futuro non sono previste esperienze di allenatore in prima. Soprattutto se il futuro sarà ancora Napoli.

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