Il Mattino: “Insigne, ombre sul futuro. Trapelata la volontà del giocatore”

    Un mal di pancia improvviso. Immotivato. Un malessere profondo che Lorenzo Insigne tiene a fatica nascosto e che mette sulle spine il Napoli. «Qui vengo sempre criticato. Non voglio fare polemica ma sono l’unico che viene sempre preso di mira quando non segna o non fa prestazioni di livello. Questa cosa mi fa un po’ male». E ancora: «Più di così non posso fare, cercherò di dare sempre il 100% finché sto qua». Finché sto qua? Che ombre ha voluto gettare il neo capitano azzurro sul suo futuro visto che ha un contratto con il club azzurro che lo blinda fino all’estate del 2022? Ecco, d’improvviso De Laurentiis si trova a dover fare i conti con un piccolo caso: perché le parole nel dopo-Sassuolo non sono piaciute a nessuno nel club azzurro. Insigne lascia intendere che c’è qualcosa che non va tra lui e il mondo che lo circonda e questa cosa, ovvio, spalanca le porte a tanti scenari futuri.

    CAMBIO DI RUOLO In estate, dopo la partenza di Sarri, anche Insigne ha provato ad andare via. Ma nessuna offerta è stata presa in considerazione da De Laurentiis che considera incedibile il talento cresciuto nel settore giovanile. Insigne ha accolto con perplessità il cambio di ruolo nonostante Ancelotti abbia costruito per lui un abito su misura.Ma Lorenzo si vede esterno in un tridente di attacco e considera il 4-3-3 in cui si è formato sotto Zeman e in cui è esploso con Sarri il suo modulo preferito. E nel Napoli pensa di non riuscire a dare ilmassimo. L’esclusione con il Salisburgo, peraltro, un po’ gli ha pesato: perché ormai l’Europa League è l’unico obiettivo che conta e restare fuori dall’undici titolare ha ferito il suo carattere tradizionalmente ombroso e sospettoso. Insigne ha capito ma fino a un certo punto. Il rigore sbagliato con la Juve ha pesato, vero, ma nessuno gli ha dato colpe particolari. Né il tecnico né i tifosi. Le critiche sui social sono all’ordine del giorno, per tutto e tutti, quindi aver dato peso a qualche eventuale post denigratorio sarebbe davvero senza senso. Peraltro, non è l’unico attaccante che non segna e viene criticato. Insomma, nello sfogo di Reggio Emilia qualcosa non quadra. Perché la reazione a caldo può anche starci (i gesti durante Napoli-Chievo o anche la reazione stizzita allo Juventus Stadium dopo la sostituzione di Sarri) ma le parole nel dopo-gara un po’meno. SCENARIO Mino Raiola è il suo nuovo agente. Senza la cera nelle orecchie che usavano i marinai di Ulisse, il canto del supermanager italo-olandese può ammaliare. Ed è chiaro che dopo le parole improvvise, senza giustificazione, qualcuno prova a capire se dietro non ci sia la sua regia. Poco più di un mese fa Raiola ha incontrato De Laurentiis, per discutere di Lozano, ma anche di Insigne. «C’è un eventuale prezzo per darlo via?», ha provato Raiola a chiedere al patron. Il presidente lo ha gelato: «È incedibile». Raiola sa bene che non esistono incedibili ed è solo questione di prezzo. Ed è pronto a mettere sul piatto un bel pacchetto: il via libera per Lozano (il messicano e il Psv pendono dalle sue labbra) e una pista privilegiata per Fares, terzino sinistro della Spal che pure Ancelotti ha già detto di gradire. E non poco. Ma il Napoli frena. Nel prossimo incontro Raiola tornerà a battere sulla valutazione azzurra e chiederà se per 60-70 milioni De Laurentiis accetterebbe di darlo via. Ovvero molto meno dei 100 milioni che ha inmente il Napoli. La risposta è facile da immaginare. Ma l’impressione è che siamo alla vigilia di una estate di mercati e mercanti, peraltro già cominciata, con l’inevitabile gioco di illusioni ottiche.

    INCONTRI ALL’ORIZZONTE De Laurentiis ha un rapporto discreto con Raiola: si sono conosciuti durante il periodo (breve) in cui si era insinuato nella vita professionale di Hamsik. «Mi chiese di parlare di Marek e io gli dissi: ma tu chi sei? Perché ti metti in mezzo?», ha raccontato il patron. In estate Mino ha proposto al presidente Moise Kean: telefonò al numero uno azzurro durante i giorni del ritiro a Dimaro ma ovviamente De Laurentiis frenò perché prendere giocatori della Juventus per valorizzarli non avrebbe avuto alcun senso. Si sentono spesso e non è detto che non possa succedere di nuovo nei prossimi giorni per fissare un appuntamento. E in quell’incontro Raiola dirà che Liverpool, Atletico Madrid e anche il Psg hanno iniziato a chiedere notizie su Insigne. La suggestione è fortissima, l’operazione non impossibile e la logica assolutamente chiara: d’altronde, se comincia a sentirsi una sorta di Calimero nel Napoli, inevitabilmente aprirebbe le porte a un clamoroso addio. L’architettura per portare Insigne lontano da Napoli è ovviamente complessa, e non può prescindere dalla volontà di De Laurentiis ed Ancelotti: Carlo non pensa di rinunciare al fantasista di Frattamaggiore ed è difficile che De Laurentiis decida di sua volontà di dar via Insigne. Dall’altra parte, però, c’è Mino Raiola, uno che ama più gli spostamenti.

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