Mario Ferri il Falco a MN: “La mia ultima invasione dedicata a Koulibaly e ai napoletani. Ecco come è andata”

Oggi abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con Mario Ferri, soprannominato il Falco, noto alle cronache per le sue invasioni. Da poco è ritornato alla ribalta per la sua invasione durante la Supercoppa Italiana in Arabia:

Ciao Mario, un piacere averti ai nostri microfoni. Dopo un lungo periodo hai decisio di ritornare sul rettangolo verde, ovviamente da invasore, cosa ti ha spinto a ritornare? “Sisi era da un poco che mancavo. Ammetto che ad ogni invasioni mi propongo che è l’ultima ma proprio non riesco a smettere. A volte la lontananza dal campo è semplicemente per preparare meglio l’invasione o anche per trovare gli stimoli giusti”.

Stimoli che hai trovato per Milan-Juventus. Stimoli importanti, spiegaci perchè hai deciso di scendere in campo. “In realtà lo stimolo mi è venuto guardando il match tra Inter e Napoli e vedendo lo scempio per 90 minuti che ha colpito Koulibaly. Allora mi sono detto: “perchè non fare un invasione contro i razzisti?” Il match più vicino era quello di Supercoppa e allora ho iniziato a progettare la cosa per andare in Arabia Saudita. Il palcoscenico, a livello di stadio, per un invasione era perfetto“.

In che senso il palcoscenico per un invasione era perfetto? Immagino sia una tecnica, puoi svelarcela? “Certo, è molto semplice: questa gente non è tanto abituata alle invasioni nè alla sicurezza in partite importanti. I controlli sono più blandi. Le invasioni per me sono un gioco da ragazzi e loro, senza essere preparati a queste dinamiche, mi spianano la strada”.

Ritornando all’invasione dunque il tuo NO AL RAZZISMO è dedicato al nostro Kalidou Koulibaly. Da appassionato di calcio quale sei, ti piace come difensore? “Mi piace e non poco sicuro rientra nella top 5 dei difensori più forti al mondo. Mi appello al vostro presidente: deve rimanere al Napoli e ciò farebbe bene anche a lui perchè da altre parti si andrebbe a perdere. Il mio gesto per lui nasce anche perchè lo reputo, sul piano umano, un ragazzi molto sensibile. Ho letto e saputo che sul tema razzismo davvero ne soffre, è veramente umile e questi gesti si fanno per persone come lui”.

Ma abbiamo saputo che c’è anche un altro motivo dietro questo gesto. Raccontancelo. “Si, in realtà è un gesto che ho fatto per la tifoseria napoletana, perchè è nel mio cuore e con ciò mi sento sempre di più unito ai tifosi azzurri. Un popolo abituato a soffrire e allo stesso tempo a combattere. Io mi rivedo tanto, non sono napoletano ma nel mio sangue scorre l’amore verso la vostra cultura”.

Ogni invasione comporta dei rischi: in Arabia ci sono stati dei rischi? “In Arabia, come ti dicevo, è stata tra le mie più facili invasioni. Pensate che mi sono finto Bertolacci per entrare negli spogliatoi e avvicinarmi al campo. Ho fatto anche delle interviste per alcune emittenti inglesi nei panni di Bertolacci. Però, le conseguenze post invasioni, potevano essere gravi: ho rischiato 20 frustate e due settimane di galera. A salvarmi è stato il pronto intervento del console arabi a salvarmi. Lì sono molto molto più severi”.

Il Falco tornerà presto sui campi italiani? “Questo non posso dirtelo. Aspetto nuovi stimoli. La cosa che posso dirti però è che ogni invasione mi porta nuove e forti emozioni. È un qualcosa di indescrivibile. Ti basta questo per capire che non mi fermerò facilmente?!”

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