Zielinski: il polacco indeciso tra rischio e salto di qualità, vittima di un paragone che peserebbe molto nel 2019

IL RUOLO IN CAMPO
Piotr Zielinski è tra gli uomini-copertina del Napoli di Ancelotti. Centrocampista è un termine decisamente riduttivo, al momento. Perché Zielinski è qualcosa di diverso: esterno in un 4-4-2, ma anche raccordo asimmetrico tra il centrocampo e il tridente asimmetrico composto da Callejon, Mertens e Insigne.
Zielinski ha una posizione ibrida, da laterale che viene in campo per aprire lo spazio a Mario Rui. I suoi movimenti e quelli di Insigne sono stati pensati perché il Napoli trovasse spazio tra le linee, attraverso corridoi di passaggi alternativi. Non a caso, sia Lorenzo che Piotr sono stati serviti sempre in posizioni diverse”, così l’ha definito Carlo Ancelotti nella conferenza post gara contro la Fiorentina del 15 settembre.

PIOTR SECONDO SARRI ED ANCELOTTI
È un modo per mettere Zielinski al centro del gioco, secondo un’idea diversa rispetto a quella di Sarri. Per l’ex allenatore del Napoli, le qualità del polacco avrebbero potuto trasformarlo in una mezzala illuminata, una sorta di copia di Kevin De Bruyne.
Ancelotti ha un’idea diversa, forse più vicina al reale valore e alle reali caratteristiche di Zielinski: più che uomo di sistema, la sua interpretazione del gioco in fase offensiva è quella di un calciatore che scompagina il sistema.
Piotr Zielinski è al centro del progetto e sta interpretando un ruolo da protagonista assoluto, in posizioni intercambiabili – e diverse rispetto al passato. Ancelotti non rinuncia mai a lui, alle possibilità offerte dal suo talento.

LE STATISTICHE
Un contributo che si legge nei numeri: tre gol segnati finora, 19 presenze in 19 giornate di serie A. Una precisione nei passaggi dell’87,7%, una media di 11 passaggi chiave e 14 tiri totali.

IL PROBLEMA
Tuttavia è venuta a mancare un po’ di continuità, e questo difetto si nota molto di più anche grazie alla crescita di Fabián Ruiz pronto a contendergli il posto in ogni partita. È possibile che anche il discorso relativo al rinnovo contrattuale, al momento arenatosi per la distanza tra cifre richieste ed offerte, possa influire sul momento di Zielinski.

LA SCELTA NEL 2019
Il 20 maggio compirà 25 anni, e davanti a Zielinski c’è un bivio: salto di qualità definitivo, o c’è il rischio che il suo prime, il picco massimo di rendimento che può esprimere, possa essere già stato raggiunto e ritrovato nel tempo?

UN PARAGONE CHE PESA
Zielinski è stato paragonato a Marco Reus, siccome può giocare sia da centrocampista centrale sia mezzala, sia trequartista e sia seconda punta. Insomma, proprio per la sua duttilità. Ha un buon ritmo, è bravo palla al piede, capace nel fraseggio stretto e di saltare anche l’uomo nell’uno contro uno. Simile all’asso tedesco, dicono in Inghilterra. Un paragone che potrebbe pesare molto per l’evolversi della sua carriera, che sicuramente nel 2019 svolterà.

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