LA MIGLIOR PARTITA DEL 2018 – Al primo posto troviamo…

Al primo posto non poteva non esserci lei: la partita delle partite. Juventus-Napoli, 22 aprile 2018, è una sfida già speciale di per sé, ma in quel momento rappresentava di più perché in gioco c’era lo scudetto, sudato quasi fino alla fine del campionato. Sarri sapeva benissimo che su quel campo gli azzurri non avevamo mai vinto da quando era stato costruito l’Allianz Stadium, portare anche un solo punto a casa poteva definirsi un’impresa. Gran parte di quella straordinaria stagione sarebbe passata da quel match, a cui i napoletani non poterono partecipare per il divieto della trasferta. Il giorno prima si respirava in città l’ansia e quell’energia che quasi sapeva di vittoria annunciata. Migliaia di persone affollarono Capodichino e l’esterno del San Paolo, pronti a caricare la squadra prima della partenza. Immagini suggestive, catartiche, che gli stessi giocatori non poterono non immortalare.

A Torino per scrivere la storia, a Torino per provare a riportare a Napoli, dopo oltre trent’anni, l’agognato scudetto che mai era stato così vicino. Quella sera gli azzurri parvero sapere da subito cosa fare: massima concentrazione con il solito possesso palla, marchio di fabbrica del Napoli sarriano, così diverso da quello di Allegri, ma fino a quel momento efficace. La Juventus non entrò mai veramente in partita, il continuo girare palla mise in difficoltà i padroni di casa che non riuscirono mai ad imporsi. Nonostante la grande prestazione, Buffon fece buona guardia della sua porta, con un pareggio ormai alle porte e con il sorriso a metà perciò che il Napoli aveva fatto vedere al mondo intero. All’improvviso, quasi come nelle favole, allo scoccare del novantesimo, il sogno si trasforma realtà: lo stacco imperioso di Koulibaly fece tremare tutta Napoli.

Fra gioia e incredulità quei tre punti arrivarono, quella vittoria sognata chissà da quante notti diede a tutti la speranza di una svolta dopo anni di dominio. Durò poco, servì ancor meno, ma quelle emozioni non si dimenticano mai. IL numero 26 divenne l’eroe della sua città, una storia non proprio a lieto fine però da raccontare ai nipoti.

Articolo precedenteCalciomercato invernale 2019, quando inizia e quando finisce? Ecco le date ufficiali
Articolo successivoTOP11 del 2018 – Le nostre scelte in ogni ruolo