EUROAVVERSARIE – Tra storia, aneddoti e curiositá ecco il ritorno in Champions della Crvena Zvezda

    Non è più la stessa squadra composta da stelle del calcio slavo del livello di Mihajlovic, Stojkovic, Savicevic, Pancev o Jugovic che a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 dominava in Europa, ma definire squadra materasso una storica e gloriosa compagine come la Crvena Zvezda (meglio conosciuta come Stella Rossa di Belgrado) non sarebbe giusto.

    LA NASCITA – La società fu fondata da studenti dell’Universitá di Belgrado nel febbraio del 1945, durante la seconda guerra mondiale, dalle ceneri del SK Jugoslavija, da cui ereditò stadio, uffici, giocatori, logo (cui fu aggiunta una stella rossa) e colori sociali, il rosso e il bianco. Confluì nella rosa della nuova squadra anche l’intero organico del BSK Belgrado. Il club cambiò nome in Stella Rossa il 4 marzo 1945.

    ASTINENZA – La squadra serba torna quest’anno, dopo un incredibile percorso nei preliminari, a giocare quella Champions League che a Belgrado mancava ormai da 26 anni. 26 lunghi anni in cui la squadra attualmente allenata da Vladan Milojevic ha risentito fortemente dello smembramento della ex Jugoslavia e che da quel lontano 1992 non è mai più riuscita ad affermarsi a livello europeo.

    TRADIZIONE EUROPEA – Eppure la storia europea della Stella Rossa è tra le più gloriose ed affascinanti. Nel 1991 si laureò Campione d’Europa battendo in finale il Marsiglia proprio in Italia, precisamente al San Nicola di Bari (squadra recentemente acquisita dalla famiglia De Laurentiis) e sempre in quell’anno vinse la successiva Coppa Intercontinentale in Giappone contro i cileni del Colo-Colo. Ma era un altro calcio, un calcio dove lo straordinario talento dei giocatori serbi (facenti parte della grandissima nazionale Jugoslava) incantava gli stadi di mezza Europa. Lo stesso Ancelotti, attuale tecnico azzurro, ebbe la possibilità da giocatore del Milan di Sacchi di affrontare e battere con immane fatica quella squadra guidata da Stojkovic Savicevic negli ottavi dell’allora Coppa dei Campioni nella stagione 88-89.

    LO STADIO – Lo stadio (tra i più caldi a livello di tifoseria del mondo) che ospiterà la sfida tra i serbi ed il Napoli (sfida inedita a livello europeo) è lo stesso in cui giocava le gare interne la meravigliosa squadra descritta in precedenza, ovvero lo Stadion Rajko Mitić meglio conosciuto con il soprannome di Marakana. Il nome che richiama lo storico stadio brasiliano è dovuto alla vecchia capienza dell’impianto serbo che, fino alla ristrutturazione attuata dopo lo scioglimento della Jugoslavia, arrivava ad ospitare anche più di 100.000 persone. L’attuale capienza, invece, è di circa 55.000 spettatori. La capienza sarà anche dimezzata ma il calore dei tifosi serbi è rimasto sicuramente invariato e, statene certi, metterà in difficoltà anche le corazzate Psg e Liverpool.

    MOMENTO ATTUALE E MODULO- Attualmente la Stella Rossa è campione uscente di Serbia ed è prima a punteggio pieno dopo 5 giornate nel campionato appena iniziato. La squadra è schierata da Milojevic con un 4-2-3-1 che però tende ad essere interpretato in maniera piuttosto difensiva privilegiando la fisicità e la compattezza del reparto arretrato.

    LA STELLA – Il giocatore su cui saranno puntati i riflettori è certamente Ben Nabouhane arrivato questa estate dall’Olympiacos e già protagonista nei turni preliminari di grandissime prestazioni. Si tratta di un esterno d’attacco molto rapido e con un grande senso del gol a cui difensori azzurri dovranno fare molta attenzione.

    L’UNDICI TITOLARE – (4-2-3-1): Borjan; Stojkovic, Savic, Degenek, Rodic; Krsticic, Jovicic; Jonathan Cafu, Milijas, Ben Nabouhane; Stojiljkovic.

     

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