Mani in alto: ed è arrivato, praticamente, il momento delle scelte, lanciandosi nel mercato e affrontandolo senza freni, aspettando che sia tutto consentito, però provvedendo a portarsi un po’ di lavoro avanti, ascoltando i protagonisti dell’estate e comunque muovendosi (lecitamente) nella penombra. C’è una porta spalancata, ma realmente, e gli spifferi indicano la strada, invitano a seguire il vento, ad annusare l’aria: perché adesso, in questo preciso istante, Rui Pedros dos Santos Patricio (30 compiuti a febbraio), sembra essersi catapultato nell’area di rigore, per chiudere qualsiasi dualismo, per uscire dal ballottaggio, per suggerire al Napoli di passare alla fase-2, quella della trattativa con lo Sporting Lisbona, nonostante l’interessamento del Wolverhampton, neopromossa in Premier League.
LA SCELTA. E dopo settimane e mesi di analisi approfondite, di relazioni accatastate, di missioni speciali tra la Germania e il Portogallo, Rui Patricio si è sistemato dinnanzi a Leno (26), per un bel po’ il principale favorito per raccogliere l’eredità di Reina, ed è diventato il portiere sul quale il Napoli si tufferà per cercare di concludere una trattativa non semplice ma neppure impossibile: la scelta è fatta, con quel curriculum vitae rassicurante (464 partite con lo Sporting Lisbona, 68 in Nazionale; Campione d’Europa in Portogallo e un po’ di coppe conquistate in casa) e una personalità schiacciante che è servita per dare l’ultima spallata al ballottaggio con il tedesco. Rui Patricio è il profilo che ha messo tutti d’accordo (De Laurentiis, Giuntoli, Chiavelli e Sarri), ma che richiederà pazienza in questo braccio di ferro con lo Sporting Lisbona in cui ballano un bel po’ di milioni di euro (chiesti più di venti): ma il Napoli e il portiere hanno già un «patto», favorito dai rapporti di assoluta amicizia con Jorge Mendes, e il quinquennale da due milioni netti (che lordi fanno quattro) a scalare sembra assai più di un orientamento.
IL PERCHE’. Ma c’è stato un momento in cui Bernd Leno è stato seriamente vicino al Napoli, con chiacchierate prolungate tra il management del calciatore e De Laurentiis: la complessità dell’operazione, resa complicata (sembra) da una clausola con una serie di oscillazioni, è divenuta pregiudiziale. E Leno e il Napoli sin sono allontanati, definitivamente (?), con la certificazione concessa attraverso la Bild da Uli Ferber, agente del calciatore: «Confermo le trattative ma posso dire che abbiamo rinunciato: Napoli non è più un’opzione per noi». Al resto ha provveduto il rendimento elevato di Rui Patricio, il suo desiderio di rimettersi in gioco in Italia, una maggior naturalezza con i piedi; ma siamo nella fase centrale di una vicenda che si prenderà la scena per un po’.
E POI. Sui portieri il Napoli dovrà dedicarsi a lungo, perché il 30 giugno andrà in scadenza il brasiliano Rafael e perché Sepe vorrebbe avere la possibilità di giocare, dopo due anni di panchina che ormai gli dà noia: Giuntoli e Mario Giuffredi, il procuratore del ventiseienne di Torre del Greco, affronteranno la questione tra qualche settimana, partendo dalle considerazioni più recenti del manager: «Gigi ha bisogno di quella continuità che nell’ultimo biennio non ha potuto avere e dunque penso che al 90% vada via». Ma l’organico avrà bisogno, comunque, di un «terzo» e sul profilo da inseguire ci sarà modo e tempo per riflettere: un anno fa, e di questi tempi, il Napoli ci provò con l’Atalanta per Boris Radunovic (22 anni tra qualche settimana), che ha vissuto una stagione niente male con la Salernitana e che rimane nel data base di Castel Volturno, nel quale ci sono anche Rok Vodisek dell’Olimpia Lubiana (20 anni a dicembre) e Alban Lafont (19 compiuti a gennaio) che invece del Tolosa è il titolare. Però, baby, son tutti all’ombra di Rui Patricio…
Fonte: Corriere dello Sport