Mostra “Napoli nel Mito”, De Laurentiis in conferenza: “Non spendo per far stare giocatori in panchina”

    Presente alla serata di presentazione della mostra “Il Napoli nel mito – storie, campioni e trofei mai visti” al Museo archeologico nazionale di Napoli, anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentis, che in conferenza ha affrontato diversi temi, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti.

    Questo quanto riportato dalla nostra redazione: “Io ho rispetto per la storia del Napoli, per questo all’inizio fu chiamato Napoli Soccer, per creare un distinguo, era una assurdità giocare in serie C e purtroppo ci siamo stati due anni per poi riprendere la vecchia denominazione. Se non avessi avuto a cuore il Napoli avrei potuto chiamarlo Campania, ma la società ha voluto guardare sempre al futuro, comportandosi in modo autonomo fuori dal coro, sposando tecniche che hanno poco a che vedere da quelle che utilizzano tutti. Negli ultimi 10 anni abbiamo avuto certi standard, senza mai dover chiedere scusa a nessuno, ma il calcio sta cambiando ed è difficile rapportarsi con certi club europei. Prendiamo l’Arsenal, lo sapete da quando non vince uno scudetto? Eppure hanno un investimento di 1 miliardo solo per costruire l’area dello stadio, 300mln solo per lo stadio, più una urbanizzazione che gli hanno fatto fare per massimizzare le entrate. Qui se andiamo in Comune le pernacchie si sprecano, non riescono a stare dietro a loro stessi Noi siamo eroici, voi tifosi che ci seguite e noi industriali del pallone. Riguardando le immagini mi dicevo, sono passati i Quagliarella, i Lavezzi, i Cavani, gli Higuain, i Mertens, Insigne e chi ne ha più ne metta, in 10 anni di storia ne abbiamo scritta parecchia. Non abbiamo vinto lo Scudetto, chiedo scusa, ma io non gioco e vorrei farlo segnando tanti gol. Ma a quelli che dicono ‘chi compri’ mi rompe rispondere a questa cazzata, perchè non compro per farli stare in panchina. Oggi con il recupero di Milik e Ghoulam, l’entrata di Inglese, dobbiamo stare attenti. Guardate quanto sta crescendo Mario Rui e lo stesso Ounas che piace molto al mister. Se giocasse dall’inizio non credete possa crescere con un maestro come Sarri? Quindi serve maturità, abbandoniamo il solito ‘cacc e sord’, ne abbiamo cacciati tanti e continueremo a farli, ma con intelligenza. Io voglio vedere come cambierà questo calcio con le nuove forze mondiali e dobbiamo avere i bilanci in ordine. Per me è un gioco da ragazzi andare e comprare, l’ho fatto per anni col cinema, ti metti lì e compri, ma far arrivare i risultati è un’altra cosa. Io non voglio dare mazzate ai tifosi, la palla va di qua o di là e dpende da tanti fattori. Ma anche sugli allenatori, ho portato Reja in A e mi dicevano come fai, poi c’è rimasto, Mazzarri ha fatto cose splendide, Benitez anni considerevoli, poi Sarri quando lo presi mi misero gli striscioni in strada dicendo che ero pazzo, ora invece è lui il protagonista. Io gli cedo lo spazio volentieri, è lui il regista che ho scelto per farmi il film più bello per i miei spettatori che sono i tifosi. Scusatemi tifosi se non sempre riesco a farvi felici, ma ci provo. Voi siete il mio unico gol

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