ESCLUSIVA MN – Gianni Improta: “Napoli, è il momento di reagire! La 10? Insigne sarebbe pronto”

Gianni Improta, ex calciatore azzurro, è stato intercettato dalla redazione di Mondo Napoli.

Queste le dichiarazioni rilasciate dal “Baronetto” ai nostri microfoni:

Una sua opinione sulla prestazione degli azzurri mercoledì in terra olandese. Il risultato del City ha influenzato i ragazzi di Sarri?

“Sì, indubbiamente, le notizie che arrivavano dall’Ucraina hanno condizionato il Napoli. I  giocatori si sono resi protagonisti nel secondo tempo di una prestazione scialba. A quel punto però mi sarei aspettato dei cambi repentini, in modo da vedere all’opera chi ha giocato meno e far riposare chi era sembrato più sulle gambe”.

La sconfitta con la Juve è stato un duro colpo, secondo lei in cosa il Napoli è mancato? Allegri molte volte è riuscito a imbrigliare la manovra di Sarri dati alla mano.

“Sì, molti allenatori ci riescono in tal senso, questo perché sanno che difficilmente l’allenatore partenopeo cambia spartito. Per me il discorso da fare era semplice: la squadra che era avanti, di ben 4 punti tra l’altro, era il Napoli, sarebbe bastato lasciare il pallino del gioco in mano alla Juve. I bianconeri sono venuti qui in maniera molto umile riconoscendo la forza dell’avversario, hanno fatto una partita accorta e in fin dei conti hanno meritato la vittoria, le palle goal più clamorose anche a seguito del vantaggio di Higuain sono infatti state a tinte bianconere”.

Prendendo spunto da questa sua osservazione in merito all’umiltà, senza voler sfociare nella polemica: si potrebbe additare la colpa di un atteggiamento troppo presuntuoso appunto al tecnico partenopeo?

“Senza voler punzecchiare un allenatore che stimo e che sta dimostrando tanto, credo che però si possa affermare ciò. A volte l’allenatore del Napoli fa avvertire questa sensazione, anche in conferenza stampa non mi sono piaciuti certe uscite verso i giornalisti, persone che alla fine fanno solo il loro lavoro, la minima critica sembra metterlo davvero in agitazione. Deve capire invece che qui nessuno vuole metterlo in discussione, ma che non allenando più una provinciale, bensì una grande squadra, di un’altrettanto importante tifoseria, deve dare conto a 360 gradi a tutto l’ambiente del Napoli calcio”.

La Fiorentina è un avversario ostico, il Napoli ha però tutte le carte in regola per portare a casa i 3 punti, che tipo di reazione si aspetta?

“La partita è assolutamente da non sottovalutare, Pioli è un allenatore che spesso ha messo in difficoltà la nostra squadra e i viola sono un gruppo interessante. Sarri e i suoi ragazzi devono però dimostrare capacità di reazione, proprio come le grandi squadre. Una battuta di arresto può capitare, soprattutto a seguito di 9 mesi segnati da successi e contro i campioni d’Italia, la grandezza di un gruppo si evince anche in queste partite in cui con convinzione si deve ritornare subito sulla retta via. Io nel lontano 70-71 rifilai una tripletta alla Fiorentina al San Paolo, vincemmo 3 a 0 e auguro che questo tris possa far parte del mondo dei goal targato Hamsik, che da un pò non riesce a giocare come sa, forse anche per il peso del record di goal di Maradona”.

Ritornando su Insigne, ormai il talento campano sembra essere diventato un leader tecnico oltre che carismatico. Lei che ha indossato questa maglia da napoletano sa quanto sia difficile essere profeti in patria, soprattutto a Napoli. Considerando questi fattori, Lorenzo sarebbe secondo lei pronto per la 10, o rappresenterebbe un peso eccessivo per lui?

“No, secondo me non sarebbe un peso, la 10 qui a Napoli è stata la maglia del giocatore più forte di tutti i tempi e questo lo sappiamo tutti, Diego era ’un’altra cosa’ e nessuno vuole profanarlo, ma questa numero conferisce un certo senso di responsabilità, quella che Insigne sta dimostrando di sapersi assumere. Quest’anno soprattutto è secondo me migliorato in tutto e per tutto, calandosi perfettamente nella parte del leader appunto, forse l’ultimo step che deve superare è quello di gestire meglio alcune giocate non impuntandosi sempre sul pezzo classico del suo repertorio”.

Ha mai immaginato un suo ruolo dirigenziale in futuro nel Napoli?

“Immaginare di lavorare ancora per il Napoli per noi ex che viviamo qui sarebbe senza dubbio un piacere. Non spetta a me però prendere decisioni in tal senso, posso dire che però nel caso mi metterei a disposizione facendomi trovare pronto. Molte società in Serie A hanno infatti seguito questa linea, al loro interno troviamo figure importanti del passato e forse questo è quello che ancora manca al nostro Napoli, chi ha vissuto in primis questa maglia sarebbe sicuramente prodigo di consigli e la società non farebbe un buco nell’acqua in tal senso”.

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