L’Analisi – La vittoria dei saggi e la rivincita di Maggio

Tre punti a Udine che valgono il doppio. In terra friulana nasce un nuovo Napoli più cinico pronto a sfidare la Juventus.

Da Udine a Udine. Un anno di Napoli che adesso più di prima punta a raccogliere i frutti del lavoro certosino di tutto il gruppo che ha saputo crescere non solo sul piano tattico ma anche per mentalità. Eppure anni prima proprio in Friuli il Napoli ne era uscito con le ossa rotte.  Dalle idi di Marzo di Higuain fino ai torti arbitrali di anni precedenti. Chi non ricorda il rigore solare negato dall’arbitro Damato ne lontano 2010. Protagonista di quell’occasione fu Christian Maggio che si vide negare un rigore ai più solare, con la beffa aggiuntiva del rosso, causa secondo giallo per simulazione. Lo stesso Damato, ieri, come aiuto di Di Bello al VAR, ha restituito il “maltorto” al terzino azzurro, concedendo il rigore decisivo per la vittoria degli azzurri a Udine. Una rivincita per Maggio su tutti i fronti. Perché oltre a questa sua rivincita personale, il terzino del Napoli ha compiuto con l’ennesima prova convincente, la sua personale rivincita contro i detrattori di questa Estate che lo davano già per ex calciatore. Il numero 11 azzurro si è sempre fatto trovare pronto e anche le parole di stima di Sarri a fine gara, sono la dimostrazione della professionalità e validità del calciatore. Non sarà più la freccia azzurra dell’out destro come un tempo, ma in gare come quella di ieri o le precedenti disputate, ha dimostrato di poter essere utile alla causa azzurra. Lui più di tutti, avendo vissuto tutta la crescita esponenziale di questa squadra e di questo gruppo, insieme ad Hamsik, vuole chiudere l’ultima stagione in maglia azzurra con un trionfo. Il rigore procurato con una incursione degna dei bei vecchi tempi, è valsa praticamente i tre punti per il Napoli che si avvia così alla sfida di venerdì contro la Juventus tenendo i quattro punti di vantaggio.

Quello di Udine è stato un Napoli ancora diverso da quello che avevamo visto nelle precedenti gare. Un Napoli più attento e più cinico. Magari meno bello rispetto al solito, sia per i meriti dell’Udinese che per la volontà, forse, degli azzurri di preservare le energie, scarse nel post Champions, in vista del match con la Juventus. E’ innegabile che il pensiero di tutti vada al prossimo venerdì 1 Dicembre. Il Napoli vuole dimostrare di essere pronto a prendere lo scettro e fare uno “scippo” alla vecchia Signora. Fino a Maggio c’è tempo e di sicuro venerdì non sarà decisiva. Potrà, però, indirizzare l’andamento della stagione perché una vittoria del Napoli manderebbe a meno sette i bianconeri e lascerebbe probabilmente l’Inter come unica avversaria, nel breve, con la nota che la domenica successiva, saranno i nerazzurri a doversi incrociare con i bianconeri. Scherzi del calendario che potrebbero avvantaggiare il Napoli in questo finale di girone di andata.

Venerdì saranno contro il miglior attacco contro la miglior difesa ma per la prima volta in questi anni, a parti invertite. E si perché il Napoli si presenta all’appuntamento contro i bianconeri come la miglior difesa del campionato. Un titolo che è sempre stato nelle mani dei bianconeri. Un Napoli abituato più ad offendere che a  difendere, ma che finalmente ha scoperto anche come amministrare anche un esiguo vantaggio per portare a casa i tre punti. La squadra di Sarri è apparsa più cinica e consapevole e non a caso da un anno a questa parte, ha fatto più punti di tutti sia in Italia che a confronto dei migliori campionati europei. La strada tracciata è quella giusta, e chi parla di Napoli stanco, perché se lo aspetta sempre spumeggiante e spavaldo, forse non ha ancora colto il cambio di mentalità di tutto un gruppo, coeso per essere anche meno bello quando serve, basta che questo porti ad essere vincente. Far coincidere le due cose è forse utopico, ma è proprio questo ciò che invece gli azzurri vogliono raggiungere in questa stagione per smentire tutti. Si può essere belli e vincenti e davanti alla Juventus si andrà con la voglia di far vedere di essere cresciuti sotto questo aspetto e di voler ambire a conservare la leadership ben oltre un semplice titolo d’Inverno.

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