RIFLETTORI PUNTATI – Verso Lazio-Napoli, scopriamo due talenti cristallini che mercoledì affronteranno gli azzurri

Torna “Riflettori Puntati” su MondoNapoli! Anche quest’anno “punteremo i riflettori” sul prossimo avversario del Napoli, focalizzandoci su uno o più giocatori che potrebbero fare del male alla difesa partenopea.
L’avversario che analizzeremo in questa puntata sarà la Lazio, supercampionessa d’Italia in carica. Proprio quest’appellativo che, attenzione, fa riferimento alla vittoria in Supercoppa, ha ringalluzzito i biancocelesti. Orfani di Biglia, di Keita, ma con un prorompente Milinkovic-Savic e con un Immobile più in forma che mai, la Lazio non può che ritenersi soddisfatta di quanto fatto finora.

C’ERANO UN SERBO E UN ITALIANO – Sono proprio Milinkovic-Savic e Immobile i due aquilotti che analizzeremo. Il primo è stato l’oggetto del desiderio di molte big, tra le quali la Juventus, e si sta rivelando un uomo imprescindibile per il gioco laziale: mezzala, all’occorrenza anche trequartista con Luis Alberto, in un 3-4-2-1 tutto pepe e tutto gas in cui Immobile è il “puntero” di riferimento.

NO CIRO, NO PARTY – Quest’ultimo ha già fatto vedere buone cose durante la prima stagione in maglia biancoceleste con 23 reti in 36 partite. Per niente poca roba. E dire che Ciro era reduce dalle esperienze fallimentari di Dortmund e Siviglia, quando il ragazzo di Torre Annunziata era ad un passo dal baratro come successo a Cerci. Così, per sua fortuna non è stato, e il trasferimento alla Lazio ha giovato a lui, alla squadra e a tutto lo staff che non ne può farne a meno. Ciro Immobile non è dotato di polmoni titanici, non farà mai cinquanta partite con la facilità di bere un sorso d’acqua ma, in quasi tutti i match che ha giocato, ha lasciato il segno. Prima in Supercoppa, con cui ha steso la Juventus in cerca d’identità con una sontuosa doppietta, e poi in campionato dove ha segnato sei gol in quattro partite con una media che solo Dybala e Mertens potevano permettersi. Almeno, fino a quando non è salito Ciro in cattedra.

FROM ZERO TO HERO – Milinkovic-Savic merita un discorso a parte. E’ stato certamente una gradita sorpresa, quella di questo ragazzo serbo nato in Spagna. Arrivato tra i dubbi, Sergej si è subito riscattato con ottime prestazioni, innalzandosi come torre del centrocampo laziale, grazie al suo fisico possente e alla grande capacità di vincere numerosi contrasti aerei. Da ciò, una buona fetta degli addetti ai lavori ha nutrito molto interesse per questo ragazzo il cui profilo, diciamolo chiaramente, fa gola a molte big. E la sua duttilità può avvalorare il suo pedigree: come scritto in precedenza, Milinkovic-Savic può giocare sia come mezzala che come trequartista, dando comunque grande apporto alla fase difensiva. Non è più inusuale vederlo sempre in campo a lottare come un dannato, perchè il serbo è forte, tecnicamente e tatticamente, ed è un punto cardine dell’undici laziale. Il tutto quando, all’inizio, si pensava che si avesse di fornte un’altra, solita meteora…

 

 

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